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Salvini su aperture: "Sosteniamo Draghi, se i dati dicono giallo si apre"

salvini draghi

Il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato di sostenere la linea del premier Draghi sulle riaperture, che devono essere dipendenti dai dati.

Nonostante le polemiche di questi ultimi giorni, il segretario leghista Matteo Salvini ha dichiarato di sostenere appieno la linea del premier Mario Draghi in merito alle aperture, sottolineando come queste debbano andare di pari passo con i dati scientifici. Già in passato infatti, Salvini aveva definito impensabile la strategia di tenere le regioni in zona rossa o arancione anche in presenza di dati epidemiologici che certificavano invece la possibilità della zona gialla.

Salvini sulle aperture: “In linea con Draghi”

Nel corso di una conferenza stampa con i giornalisti in merito alle proposte della Lega per il meridione, Salvini ha dichiarato: Sulle aperture noi sosteniamo la linea Draghi: quindi se i dati scientifici portano in zona rossa, si chiude. Se ad aprile i dati portano una regione in zona gialla lì si apre. Non ci possono essere i dati scientifici e a senso unico: quando va male scatta, sennò aspetti. È inaccettabile”.

Le parole di Salvini si riflettono ovviamente anche sui decreti attualmente in discussione da parte del governo: “Conto che il Consiglio dei ministri prenda atto di quello che la scienza dice. A meno che ci sia qualcuno che per ideologia vede solo rosso. […] Sono pronto a confrontarmi con Speranza”. Proprio in merito al decreto, il Consiglio dei Ministri applicherà già oggi dei correttivi per quanto riguarda l’annosa questione dei viaggi all’estero, prorogando la stretta fino al 30 aprile: “Qualcuno si è dimenticato dei viaggi all’estero, stendo un velo di pietà su chi commette errori macroscopici”.

L’incontro con Viktor Orban

Rispondendo a una domanda circa il viaggio in Ungheria di domani, dove incontrerà il primo ministro Viktor Orban e l’omologo polacco Mateusz Morawiecki, Salvini ha affermato: “A Budapest incontrerò due primi ministri per parlare di cose serie e sono contento, non essendo primo ministro, di avere l’onore di essere ricevuto ufficialmente da due primi ministri, con cui parleremo di salute, lavoro, sviluppo, immigrazione e non di beghe politiche che lascio qualche giornalista fantasioso.