> > Salvini e Lega votano Bernini e la coalizione si spacca.

Salvini e Lega votano Bernini e la coalizione si spacca.

Salvini

Il leader del Carroccio avrebbe cambiato le carte in tavola votando Anna Bernini, nonostante fosse stato concordato con Berlusconi il nome di Romani.

E’ rottura nel Centrodestra a Palazzo Madama. Nella giornata di oggi – valida per l’elezione del presidente del Senato – è avvenuto uno strappo all’interno della coalizione guidata da Matteo Salvini. Il leader del Carroccio avrebbe cambiato le carte in tavola votando Anna Maria Bernini, nonostante fosse stato concordato con Berlusconi il nome di Romani. A questo punto – con la coalizione spaccata a metà – si aprono nuovi inaspettati scenari. L’alleanza si è sciolta. Una mossa che mette a repentaglio la già precaria governabilità.

Salvini: “Una gesto di responsabilità”

Per uscire dal pantano la Lega fa un gesto di responsabilità all’interno del Centrodestra“. Queste le dichiarazioni a caldo del leader del Carroccio Matteo Salvini. La scelta di votare la Bernini, agli occhi di Salvini, è una scelta razionale. La necessità – oggi più impellente che mai – è quella di superare l’impasse politico del post 4 Marzo. “La scelta della Lega, che ha rinunciato ad ogni presidenza e ha indicato la senatrice Bernini di Forza Italia, rappresenta un coraggioso e generoso aiuto alla coalizione per evitare brutti scherzi ed uscire dallo stallo” riferisce Salvini.

A risentirne è l’alleanza con Berlusconi, leader di Forza Italia ed alleato della Lega alle elezioni. Nelle scorse settimane era stato scelto – di comune accordo – Maurizio Romani. Oggi è arrivato il cambio di rotta. “Ho avvisato della nostra scelta di Bernini solo Silvio Berlusconi” annuncia Salvini dopo le votazioni. Le malelingue, nonostante le smentite di rito di Salvini – ” E’ stato un atto di amore verso il Parlamento” vedono dietro a questo smacco un’intesa di governo – sebbene ipotetica ed embrionale – con i 5 Stelle.

Le parole di Giorgetti

All’interno della Lega ciò che si è appena consumato a Palazzo Madama non costituisce assolutamente un tradimento. Lo sostiene anche Giancarlo Giorgetti ai microfoni de La 7. Quello della Lega più che un tradimento è stato un passo indietro. “Il nome di Anna Maria Bernini e’ una utile provocazione per muovere le acque, vediamo soprattutto cosa dice il Movimento 5 Stelle, sono proprio curioso di vedere ora cosa fanno” dichiara Giorgetti.

Durissima reazione di Berlusconi e FI

“I voti al Senato ad Anna Maria Bernini sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega”. Tombali le parole rilasciate poco dopo da Silvio Berlusconi. E’ un Cavaliere furioso quello del post votazione. Il dietrofront della Lega “rompe l’unità della coalizione di centrodestra e – aggiunge Berlusconi – smaschera il progetto per un governo lega-M5s“.

Alle parole di Berlusconi seguono quelle del capogruppo di FI Renato Brunetta. “La decisione della Lega rappresenta una provocazione che mette seriamente a rischio la tenuta della coalizione. Decisione che lo stesso Salvini dovrà spiegare agli elettori”, prosegue Brunetta. Il capogruppo inoltre si dice stufo di giochetti di Palazzo e dichiara che ” Se la Lega vuole distruggere tutto e fare un governo con il Movimento 5 Stelle lo dica subito e se ne assuma la responsabilita“.

La rottura della coalizione non si limita a Palazzo Madama. Potrebbe avere gravi ripercussioni anche sulle giunte regionali di Lombardia, Veneto, Liguria e sulle tante amministrazioni comunali.

Meloni pronta a riconciliarsi

Diverse invece le parole di Giorgia Meloni che esorta invece i compagni di coalizione a fare un passo indietro. “Ricordo che tutti insieme abbiamo dato la disponibilita’ a votare un nome di Forza Italia per la presidenza di una delle due camere per favorire la maggiore coesione possibile” – ed aggiunge che “ Questo lavoro lungo e prezioso non puo’ essere interrotto da divergenze sui metodi o sui nomi“.

Lo strappo – anche se difficile – è ancora ricucibile. Fratelli d’Italia “è disponibile a un nuovo incontro di vertice tra i partiti del centrodestra nella speranza che ci sia ancora un margine per ricomporre la coalizione”. Si vorrebbe evitare un liberi tutti soprattutto per tutti quegli elettori che “hanno votato credendo nella nostra capacita’ di dare all’Italia un governo concreto e coeso” conclude la Meloni.

Intanto al Senato è ancora fumata nera

Al di là dei colpi di scena, la giornata di oggi a Palazzo Madama si è conclusa in un nonnulla. E’ arrivata infatti la seconda fumata nera consecutiva. Annamaria Bernini di Forza Italia ha ottenuto 57 voti. Le schede bianche sono state invece 255. Hanno ottenuto un voto a testa anche Giorgio Napolitano e Roberto Calderoli. Due preferenze infine per Emma Bonino.

E’ necessario raggiungere la maggioranza assoluta dei voti dei presenti. Nel caso in cui dovesse ripresentarsi una terza fumata nera andranno al ballottaggio i due candidati con più voti ricevuti nei precedenti scrutini.