La Camera dei Deputati è stata teatro di un acceso confronto politico oggi, con tensioni crescenti tra maggioranza e opposizione sul tema dello sciopero e dei disordini pro-Pal. Le proteste, che hanno coinvolto diverse città, hanno scatenato accuse reciproche tra i partiti, segnando un nuovo capitolo nello scontro parlamentare.
Sciopero e disordini pro-Pal nelle città italiane
Ieri l’Italia ha vissuto una giornata di forte mobilitazione in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati di base in sostegno alla Palestina. Le strade di numerose città sono state attraversate da cortei, sit-in e blocchi stradali che hanno creato disagi nei trasporti e tensioni con le forze dell’ordine.
A Roma oltre ventimila persone hanno partecipato al presidio in Piazza dei Cinquecento davanti alla stazione Termini, mentre a Torino i manifestanti hanno occupato i binari ferroviari, sospendendo la circolazione dei treni. A Milano, la protesta ha visto episodi di violenza con lanci di oggetti, barricate e la distruzione di vetrate nella stazione centrale, provocando l’intervento della polizia con idranti e lacrimogeni.
Situazioni simili si sono registrate a Bologna, dove la tangenziale è stata temporaneamente occupata, e a Trieste, dove alcuni manifestanti hanno lanciato sassi contro le forze dell’ordine. Anche Brescia ha visto scontri in serata lungo il percorso del corteo, con agenti feriti e manifestanti fermati. In totale, decine di agenti hanno riportato ferite o contusioni, con alcuni trasportati in ospedale, mentre centinaia di manifestanti sono stati trattenuti durante le operazioni di sgombero.
Sciopero e disordini pro-Pal: scontro alla Camera tra maggioranza e opposizione
La seduta pomeridiana della Camera dei Deputati, aperta con un ricordo del deputato Kirk, è stata caratterizzata da un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione sugli eventi dei cortei pro-Palestina. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, ha chiesto che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riferisse sull’ordine pubblico durante le manifestazioni, esprimendo solidarietà alle forze dell’ordine e accusando chi avrebbe strumentalizzato la protesta per colpire le istituzioni.
I deputati delle opposizioni hanno risposto sottolineando il valore civile delle mobilitazioni, accusando la maggioranza di minimizzare la gravità della situazione a Gaza e di tentare di delegittimare il movimento di piazza. Riccardo Ricciardi del M5S ha difeso il movimento di piazza, definendolo un “atto di coscienza collettiva” e denunciando la situazione a Gaza come un genocidio di cui alcuni rappresentanti della maggioranza sarebbero complici. Chiara Braga, capogruppo del PD, ha parlato di “momento di coscienza collettiva” e ha criticato la fuga della premier Giorgia Meloni dall’Aula, mentre Marco Grimaldi di Avs ha definito gli attacchi della maggioranza come una strategia per nascondere le difficoltà politiche.
Altri interventi hanno ricordato come tutti i partiti abbiano già condannato gli episodi di violenza, sottolineando però l’importanza della manifestazione come esercizio di democrazia e di coscienza collettiva. Anche fonti editoriali, come L’Osservatore Romano, hanno evidenziato come la visibilità dei soli episodi violenti non renda giustizia all’intera mobilitazione.