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Scontri armati al confine tra Thailandia e Cambogia: esplosioni, morti e feriti

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Confine in fiamme tra Thailandia e Cambogia: morti, feriti e popolazione in fuga dalle aree colpite.

Violenti scontri sono esplosi nelle ultime ore lungo il confine tra Thailandia e Cambogia, riaccendendo una storica tensione territoriale mai del tutto sopita. I bombardamenti hanno causato numerosi morti e feriti tra soldati e civili, provocando la fuga di centinaia di residenti dalle aree colpite.

Confine conteso e tensioni storiche tra Thailandia e Cambogia

Thailandia

e Cambogia condividono un confine di circa 820 chilometri che include diverse aree contese, dove si trovano importanti siti storici come antichi templi, rivendicati da entrambi i Paesi. La disputa nasce da una mappa del 1907, tracciata dalla Francia quando colonizzava la Cambogia; mentre Phnom Penh la considera valida, Bangkok la contesta. Per risolvere il conflitto, la Cambogia ha chiesto l’intervento della Corte internazionale di giustizia, ma la Thailandia non ne riconosce l’autorità. Oltre alle questioni territoriali, la tensione tra i due Stati è alimentata da un forte nazionalismo e da profonde differenze culturali e storiche, radicate nei secoli in cui erano imperi rivali.

Violenti scontri al confine tra Thailandia e Cambogia: accuse reciproche

Mentre entrambi i governi si accusano a vicenda di aver avviato le ostilità, la situazione politica si è ulteriormente deteriorata. Il Ministero della Difesa cambogiano ha denunciato l’utilizzo di forze sproporzionate da parte della Thailandia, sostenendo che Bangkok abbia condotto bombardamenti su almeno due province cambogiane, tra cui Oddar Meanchey e Preah Vihear.

A loro volta, le autorità thailandesi hanno accusato Phnom Penh di aver violato accordi bilaterali e di aver effettuato un attacco “deliberato” contro civili nel distretto di Kap Choeng. Di fronte all’escalation, l’ambasciata thailandese a Phnom Penh ha esortato i propri cittadini ad abbandonare il territorio cambogiano nel più breve tempo possibile, mentre il governo di Bangkok ha disposto la chiusura dei valichi di frontiera e il richiamo dell’ambasciatore cambogiano.

Violenti scontri al confine tra Thailandia e Cambogia: esplosioni, morti e feriti

Nelle ultime ore è esplosa una nuova ondata di violenza lungo la zona contesa tra Thailandia e Cambogia, aggravando una disputa territoriale di lunga data. Secondo fonti militari thailandesi, le forze cambogiane avrebbero aperto il fuoco nella provincia di Surin, colpendo anche obiettivi civili: almeno due cittadini thailandesi, tra cui un bambino di 12 anni, sono rimasti uccisi e altri cinque feriti. Tra le vittime si contano anche due soldati thailandesi, feriti da armi pesanti, tra cui razzi lanciati dalle truppe di Phnom Penh. In risposta, l’esercito thailandese ha schierato caccia F-16 per colpire presunte postazioni militari cambogiane lungo il confine, dichiarando di aver centrato alcuni obiettivi strategici.

L’esercito thailandese ha denunciato un attacco da parte delle forze cambogiane all’ospedale Phanom Dong Rak situato sul territorio thailandese, causando numerosi feriti tra il personale medico e i pazienti presenti.

Il vice primo ministro thailandese ha annunciato che il Consiglio di sicurezza nazionale si riunirà nel pomeriggio per valutare la situazione e definire le misure da adottare in risposta agli scontri scoppiati lungo il confine con la Cambogia.