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Si suicida in carcere a 30 anni: era da poco diventato padre di due gemelli

L'esterno del carcere di Poggioreale

Francesco si suicida in carcere a 30 anni: era da poco diventato padre di due gemelli e il suo è già il settimo gesto estremo da inizio anno in Campania

Francesco si suicida in carcere a 30 anni: era da poco diventato padre di due gemelli. Terribile gesto estremo messo in atto da un detenuto nel carcere di Poggioreale di Napoli dallo scorso gennaio. La vittima era da sette mesi papà di due gemellini  ma nella giornata del 14 dicembre gli agenti della polizia penitenziaria hanno fatto l’atroce scoperta nella sua cella. Lì il giovane è stato ritrovato morto impiccato. 

Si suicida in carcere a 30 anni

A dare menzione della tragedia era stato il Garante dei Detenuti della Campania, Samuele Ciambriello. Proprio lui questa mattina si è recato nel carcere di Poggioreale, nel reparto Napoli. L’uomo ha voluto visionare la cella dove Francesco si è tolto la vita. Ha detto il garante a fine visita: “Ho ascoltato i suoi sei compagni di cella. È stato un modo per uscire dai numeri, dagli eventi critici, ridando dignità alla sofferenza dei ristretti. Fate presto è il mio appello ad ogni autorità politica e penitenziaria. Di troppe speranze deluse in carcere si muore”. La salma di Francesco è stata condotta all’obitorio del Policlinico Federico II di Napoli per l’autopsia. Ciambriello ha poi spiegato che si tratta del settimo suicidio in carcere in Campania del 2022, l’80esimo in Italia. 

Il Garante: “Si muore per speranze deluse”

“Negli ultimi dieci anni sono, in tutto, 584 le persone suicidatesi in carcere e ben 22 di questi episodi sono avvenuti nel carcere di Poggioreale, dove sono stati, in questo arco temporale, 267 i tentativi di suicidio, sventati dal personale della polizia penitenziaria”. Ha chiosato Ciambriello: “Sono scosso e attonito, si continua a morire per le troppe speranze deluse, si muore di fragilità umana e di abbandono. I numeri sulle morti per suicidio negli istituti di pena sono allarmanti e devono indurre ad un’attenta riflessione. Si devono trovare soluzioni in fretta, altrimenti diveniamo complici di queste morti“.