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Siccità, incendi e alluvioni: le emergenze estive sul tavolo del Governo

Siccità

Il Governo è al lavoro per decidere come affrontare alcune delle emergenze estive che destano maggiore preoccupazione.

Sul tavolo del Governo ci sono diverse emergenze estive di cui parlare. Tra queste la siccità, le alluvioni e gli incendi. Ecco gli argomenti che destano maggiore preoccupazione per l’estate. 

Emergenze estive: Marmolada e siccità

Siccità, alluvioni, incendi e il distacco del seracco dal ghiacciaio della Marmolada. Queste sono alcune delle emergenze estive che stanno preoccupando l’Italia e per cui il Governo si è messo al lavoro. Mario Draghi, presidente del Consiglio, ha chiesto al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, di elaborare delle proposte per mettere in sicurezza il Paese da eventuali catastrofi ambientali. Nell’incontro tra il premier, la Protezione civile e i governatori del Trentino Alto Adige e del Veneto, si è parlato della messa in sicurezza delle montagne. La dichiarazione di stato di emergenza di alcune regioni è l’unico intervento a breve scadenza per l’emergenza siccità e prevede ristori, costi delle autobotti a carico della Protezione Civile e opere di collegamento tra acquedotti. Il Consiglio dei ministri varerà un decreto apposito, insieme alla nomina di un commissario straordinario. Entro il 2024 è previsto il potenziamento e l’adeguamento delle strutture idriche. 

Emergenze estive: incendi, alluvioni e frane

Per quanto riguarda gli incendi, al Centro operativo aereo unificato della Protezione civile stanno arrivando diverse richieste di intervento dal Lazio, dalla Calabria, dalla Sicilia e dalla Sardegna. La Protezione civile può contare su una flotta di 34 mezzi anti incendio, tra Canadair ed elicotteri. Il 91,3% dei 7.252 Comuni italiani è anche a rischio frane e alluvioni. Lo scorso anno ci sono stati 1.600 eventi metereologici estremi. Negli ultimi dieci anni si sono contati danni per 14 miliardi di euro, ma non c’è ancora nessun piano di interventi strutturali. La Protezione civile può intervenire solo dopo che gli eventi si sono verificati, ma servirebbero interventi come pulitura dei letti dei fiumi e delle caditoie, ma anche rimboschimento delle aree rimaste prive di vegetazione.