> > Sicurezza nucleare, UE: stress test procedono speditamente

Sicurezza nucleare, UE: stress test procedono speditamente

default featured image 3 1200x900

I test di resistenza (“stress tests”) sulle centrali nucleari europee procedono speditamente e permetteranno di aumentare ulteriormente la sicurezza e la protezione nucleare nell’Unione europea. La Commissione Europea si dimostra fiduciosa al 100% nel buon esito delle procedure di verifica su...

eu_nuclear_power_plants_2010I test di resistenza (“stress tests”) sulle centrali nucleari europee procedono speditamente e permetteranno di aumentare ulteriormente la sicurezza e la protezione nucleare nell’Unione europea.

La Commissione Europea si dimostra fiduciosa al 100% nel buon esito delle procedure di verifica su tutte le 143 centrali nucleari in Europa, ideati e fatti partire a seguito dell’incidente verificatosi nella centrale nucleare di Fukushima, con l’obiettivo di verificare se le centrali nucleari siano in grado di resistere agli effetti di catastrofi naturali, errori umani o atti malevoli.

In una comunicazione pubblicata oggi la Commissione analizza i primi risultati dei test di resistenza e indica alcuni ambiti strategici in cui il nuovo quadro normativo dell’UE in materia di sicurezza nucleare può essere rafforzato mediante l’adozione di standard comuni. I risultati dei test di resistenza saranno resi noti dopo il completamento degli stessi, previsto per l’anno prossimo.

Günther Oettinger, Commissario europeo responsabile per l’energia, ha dichiarato che “I test di resistenza costituiscono una tappa essenziale per migliorare la sicurezza e la protezione delle centrali nucleari europee. In questo ambito è imperativo disporre degli standard tecnici più elevati. Se, da un lato, i singoli Stati membri hanno il diritto di decidere o no di produrre energia nucleare, è necessario garantire, dall’altro, che i cittadini non corrano rischi e che gli standard più elevati di sicurezza siano non solo imposti ma anche rispettati in tutta l’Unione europea e al suo esterno”.

Ai test della Commissione UE partecipano tutti i 14 Stati membri che gestiscono centrali nucleari (Belgio, Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Ungheria) più la Lituania, dove è in fase di smantellamento l’ultima unità di produzione di energia nucleare. Anche Svizzera ed Ucraina hanno deciso di partecipare attivamente ai test, pur non facendo parte dell’Unione.

Il programma dei test sta proseguendo come concordato e nel rispetto dei termini previsti: i gestori di impianti nucleari erano tenuti a presentare una prima relazione alle autorità nazionali di regolamentazione entro il 15 agosto e quest’ultime una prima relazione intermedia nazionale alla Commissione europea entro il 15 settembre.

I test di resistenza, una prima assoluta per l’Unione europea, sono effettuati su base volontaria. La valutazione completa e trasparente attualmente in corso permetterà di migliorare ulteriormente la sicurezza e la protezione nucleare nell’Unione europea. La sicurezza nucleare è indivisibile. Per questo motivo, avendo come obiettivo la protezione dei cittadini europei, è di fondamentale importanza attuare un processo per definire standard comuni quanto più possibile elevati in materia di sicurezza e protezione nucleare.

Le minacce per la sicurezza, in particolare la prevenzione di atti intenzionali e la risposta agli stessi, sono valutate in un processo parallelo sotto gli auspici del Consiglio dell’Unione europea. La relazione di avanzamento del gruppo ad hoc sulla protezione nucleare, recentemente istituito dal Consiglio, allegata alla relazione intermedia della Commissione, indica che gli Stati membri sono pronti a fare un ulteriore passo avanti nel loro impegno a favore della protezione nucleare e a utilizzare appieno e rafforzare gli strumenti internazionali pertinenti.

Nonostante i risultati definitivi dei test di resistenza saranno resi noti soltanto il prossimo anno, dopo il completamento degli stessi, la Commissione europea ha già potuto formulare alcune conclusioni. La Comunicazione indica infatti una serie di ambiti strategici in cui si ritiene che siano necessari ulteriori interventi, sia mediante un migliore coordinamento tra Stati membri, sia tramite nuove proposte legislative dell’Unione europea in materia di sicurezza nucleare:

  • una nuova legislazione UE in questo ambito potrebbe definire criteri comuni in materia di ubicazione, progettazione e gestione delle centrali nucleari. Le disposizioni legislative dovrebbero rafforzare inoltre l’indipendenza delle autorità nazionali di regolamentazione che rilasciano le licenze ed effettuano controlli in situ;
  • gli Stati membri potrebbero adottare piani transfrontalieri di gestione del rischio nucleare per essere più attrezzati a gestire un’emergenza nucleare e a coordinare i rispettivi interventi;
  • dovrebbe essere definito un approccio europeo alla responsabilità, per fare in modo che tutte le vittime ricevano la medesima compensazione a prescindere dal luogo di residenza;
  • i programmi di ricerca dell’Unione europea dovrebbero essere centrati sulla sicurezza nucleare.

Le relazioni nazionali e i risultati della revisione inter pares saranno resi pubblici. Le relazioni nazionali di avanzamento sono disponibili sul sito web dell’ENSREG.