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Silvio Viale: assolto dalle accuse di molestie sui pazienti

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Silvio Viale, ginecologo e politico di rilievo, è stato recentemente assolto dalle accuse di molestie. Tuttavia, questa vicenda ha suscitato importanti riflessioni e interrogativi sulla professionalità e l'etica all'interno della sua professione.

Il tribunale di Torino ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti di Silvio Viale, ginecologo di 68 anni e consigliere comunale del partito Radicali +Europa. Accusato di molestie nei confronti di alcune pazienti, il medico è stato al centro di un caso che ha sollevato un acceso dibattito sulla reputazione della professione medica e sulla percezione delle visite ginecologiche.

La procura aveva richiesto una condanna di un anno e quattro mesi di carcere, sostenendo che Viale avesse compiuto atti di violenza sessuale durante le sue visite. Tuttavia, il giudice ha stabilito che il comportamento del medico non costituisse reato, portando a un verdetto che ha suscitato reazioni contrastanti.

Le accuse e il processo

Le accuse iniziali erano dieci, ma durante il percorso giudiziario, sei dei casi sono stati archiviati per insufficienza di prove. In un clima di crescente attenzione verso le molestie sessuali, le denunce erano emerse durante una manifestazione #MeToo, dove alcune donne avevano raccontato di esperienze di disagio durante le visite mediche.

Il contesto delle denunce

Le presunte vittime, donne tra i 20 e i 40 anni, hanno testimoniato di essere state toccate in modo inappropriato o di avere subito commenti inadeguati. In un caso specifico, si è parlato di un episodio in cui Viale avrebbe fissato una paziente mentre si spogliava, creando una situazione di imbarazzo e violazione della privacy.

La reazione di Silvio Viale

Dopo la lettura della sentenza, Viale ha espresso sollievo ma anche una certa amarezza. “Sono convinto di non aver fatto nulla di male”, ha dichiarato. “Questa imputazione rappresentava un pericolo per la categoria dei ginecologi e una condanna avrebbe creato un grave precedente”. Il ginecologo ha anche sottolineato il sostegno ricevuto dalla sua famiglia durante tutto il processo.

Il suo avvocato, Cosimo Palumbo, ha spiegato che la decisione del tribunale di assolvere Viale si basa sul fatto che le azioni contestate non rientrano nella definizione di atti sessuali penalmente rilevanti. “Non c’era alcuna intenzione di compiere atti sessuali”, ha affermato.

Implicazioni per la professione medica

Il caso ha messo in luce temi delicati riguardanti la professione medica e la dignità delle pazienti. Le avvocate delle presunte vittime, Benedetta Perego e Ilaria Sala, hanno commentato che, nonostante la sentenza, il coraggio delle donne nel rivolgersi alla giustizia deve essere riconosciuto. Hanno anche evidenziato l’importanza di educare la società su cosa costituisce una visita medica appropriata e su quali comportamenti sono inaccettabili.

La questione della violenza di genere e delle molestie in ambito medico è ancora un argomento di grande attualità, e questo caso potrebbe rappresentare un punto di partenza per un dialogo più ampio e necessario sulla salute e il rispetto nelle relazioni medico-paziente.