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Superlega: Moggi, 'Governo italiano con l'Uefa? Non capisco accanimento, servono nuovi introiti'

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Roma, 23 ott. (Adnkronos) - "Il Governo italiano si è costituito a difesa della Uefa nel giudizio sulla Superlega presso la Corte di giustizia europea, ma credo che la Superlega possa avvenire in futuro, forse non si calcola il disavanzo che c'è adesso nelle società di...

Roma, 23 ott. (Adnkronos) – "Il Governo italiano si è costituito a difesa della Uefa nel giudizio sulla Superlega presso la Corte di giustizia europea, ma credo che la Superlega possa avvenire in futuro, forse non si calcola il disavanzo che c'è adesso nelle società di calcio. Il problema ricade soprattutto su quelle condannate a vincere, le altre possono vendere giocatori e mantenersi in alto, ma squadre come l'Inter, la Juventus, lo tesso Milan e il Napoli di adesso, se non vincono sono polemiche e si è visto cosa vuol dire avere una situazione debitoria come quella dell'Inter. Ci vogliono introiti diversi che possono arrivare dalla Superlega. Non capisco questo accanirsi nei confronti di chi sta pensando ad una cosa per risollevare il calcio". Sono le parole di Luciano Moggi, ex dg della Juventus, all'Adnkronos, sulla decisione del Governo italiano di costituirsi a difesa della Uefa nel giudizio sulla Superlega presso la Corte di giustizia europea.

"Il problema di fondo è il giro di soldi. Dal lato economico non si può prescindere dal fatto che ci sono situazioni debitorie paurose. Per risollevare il calcio italiano ci vogliono iniziative diverse. I giocatori migliori se ne vanno in Premier. E se poi falliscono delle società bisogna chiedere il perché. Il governo ha il potere di farlo ma devono stare attenti che il calcio italiano si regga in piedi", ha aggiunto Moggi. "Che poi si seguano i dettami di un calcio a cui si appartiene non c'è dubbio. Ci deve essere l'osservanza dei regolamenti della Figc, della Uefa e della Fifa, e stare all'interno dei loro confini, ma il fatto di trovare nuove fonti di guadagno è necessario, non solo per l'Italia ma anche per altri come si vede quanto accaduto al Barcellona".

"All'interno delle squadre di calcio c'è una sofferenza economica e ci porta a pensare a come rimediare. Le squadre italiane, salvo qualcuna, sono piene di debiti -ha aggiunto l'ex dg bianconero-. L'Atalanta, una società saggia e una delle migliori in Italia, se le capita di vendere un giocatore lo fa e cerca di rimpiazzarlo ma lo può fare perché non gli si chiede di vincere, altri come Inter o Juve sono costrette a migliorarsi. Se c'è qualcuno che dà un sollievo economico, con l'osservanza dei regolamenti, ben venga. Se non ci saranno ulteriori introiti tante società possono portare i libri in tribunale".