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Virus Chikungunya, non solo Francia: i timori di un’estate a rischio anche in Italia

Virus Chikungunys

Dopo dengue e West Nile, il virus chikungunys accende nuovi allarmi sanitari. Oltre 800 casi in Francia e due in Italia. L’attenzione si concentra sulle aree a rischio.

L’estate ha i suoi riti, le sue zanzare. E, ormai, anche i suoi virus. Prima la dengue, poi il West Nile. Ora, di nuovo, un nome difficile da dire ma impossibile da ignorare: virus chikungunys. È tornato. Forse non se n’era mai andato davvero.

Il ritorno del Virus Chikungunys: memoria di un’epidemia dimenticata

C’erano già stati. I segnali. L’Organizzazione mondiale della sanità li ha messi nero su bianco: oltre 5 miliardi di persone a rischio, in 119 Paesi. È tanto. È quasi tutto.

E non è la prima volta. Tra il 2004 e il 2005, il virus chikungunys aveva fatto tremare isole e continenti. Mezzo milione di infetti. Bastava una zanzara. Una puntura. E il corpo si piegava. Letteralmente. Il nome stesso — “chikungunya” — viene dal popolo Makonde, in Tanzania. “Ciò che si piega”. Perché il dolore alle articolazioni è devastante. Ti spezza in due.

Poi febbre. Mal di testa. Gonfiore. Nausea. Niente di raro. Niente di nuovo. Ma insieme fanno male. E chi è anziano o fragile, può essere più a rischio. Complicazioni agli occhi. Al cuore. Alla testa. Un virus antico, sì, ma moderno nella sua velocità.

Francia in allarme e primi casi in Italia: il caldo non aiuta

Tutto è ripartito da lì: La Réunion. Isola francese, ma africana nell’anima. All’inizio del 2025, quasi un terzo degli abitanti era positivo. Poi il salto. Madagascar, Kenya, Somalia, India. E infine l’Europa.

Dal 1° maggio, la Francia ha contato almeno 800 casi. Dodici focolai “autoctoni” per il virus chikungunys — cioè nati lì, sul posto — preoccupano più di tutto. Perché non è più un’infezione “di ritorno”. È qui. Nel cuore del continente. E non distante dalla Spagna. Le autorità francesi parlano chiaro: il rischio di trasmissione locale è “significativo”.

E l’Italia? Per ora solo due casi. Entrambi a Bologna. Ma le precauzioni non sono mai troppe quando si tratta di salute. Un agosto rovente ci aspetta forse come tanti ma quel virus, invisibile e silenzioso, torna a bussare. Senza far rumore. Ma non senza lasciare segni.