Ogni estate, con l’aumento del caldo, tornano anche le zanzare, fastidiosi insetti che non provocano solo prurito, ma in alcuni casi rappresentano un serio rischio per la salute. Tra le diverse specie, alcune sono vettori di malattie infettive come il virus West Nile. Riconoscerle è fondamentale per proteggersi efficacemente e prevenire il contagio.
Ecco cosa sapere.
Virus West Nile: infezione, sintomi e prevenzione
Il virus West Nile appartiene alla famiglia dei Flaviviridae, lo stesso gruppo di virus responsabili della dengue e della febbre gialla. Trasmissibile all’uomo esclusivamente tramite la puntura di zanzare infette del genere Culex, il virus può causare la febbre del Nilo Occidentale, una zoonosi che nella maggior parte dei casi è asintomatica. Tuttavia, in una piccola percentuale di persone, soprattutto anziani o soggetti con sistema immunitario compromesso, può provocare complicanze neurologiche severe come meningite, encefalite o paralisi flaccida.
I sintomi lievi si manifestano entro 3-14 giorni dall’infezione e includono febbre moderata, mal di testa, dolori muscolari, nausea e stanchezza, simili a quelli di un’influenza. Le forme gravi presentano invece febbre alta, rigidità del collo, confusione mentale, debolezza muscolare e possono richiedere il ricovero ospedaliero.
Attualmente non esistono cure specifiche né vaccini per uso umano; il trattamento è di supporto e mira a gestire i sintomi. Per questo motivo, la prevenzione è essenziale: evitare le punture di zanzara attraverso l’uso di repellenti, indossare abiti coprenti, limitare l’esposizione nelle ore serali e notturne, installare zanzariere e soprattutto eliminare qualsiasi ristagno d’acqua vicino alle abitazioni sono le strategie più efficaci per proteggersi.
La zanzara killer del West Nile: come riconoscerla prima che sia troppo tardi
Il principale vettore del virus West Nile è la zanzara Culex pipiens, nota anche come zanzara comune. Questo insetto di dimensioni medio-piccole, con un corpo di colore marrone-grigiastro e ali trasparenti, è particolarmente attivo nelle ore notturne e predilige ambienti umidi con acqua stagnante, come tombini, pozzetti e aree rurali. A differenza della più nota zanzara tigre, Aedes albopictus, che è diurna, aggressiva e rumorosa, la Culex è silenziosa, meno visibile e punge principalmente di notte, spesso all’interno delle abitazioni.
Dunque, se senti ronzii forti durante il giorno probabilmente è una zanzara tigre, mentre se vieni punto di notte da un insetto quasi silenzioso, potrebbe essere la Culex pipiens. Riconoscerla visivamente richiede spesso l’aiuto di esperti o strumenti di ingrandimento, ma il comportamento e l’ambiente possono fornire indizi importanti.
Questa specie si nutre pungendo uccelli selvatici infetti, che fungono da serbatoi naturali del virus, e successivamente può trasmetterlo agli esseri umani e agli animali. Il rischio di contagio si concentra soprattutto nei mesi estivi, da luglio a settembre, soprattutto in aree con ristagni d’acqua e vegetazione fitta.