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11 Settembre, a quattordici anni dall'attentato alle Torri Gemelle, le celebrazioni USA

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A quattordici anni dall'attentato delle Torri Gemelle il ricordo è ancora ben vivo. Il crollo delle Torri è diventato l'icona di quel giorno, in cui anche il Pentagono finì sotto attacco, mentre un altro aereo fu abbattuto prima di poter raggiungere un obiettivo mai identificato. L'undici set...

A quattordici anni dall’attentato delle Torri Gemelle il ricordo è ancora ben vivo. Il crollo delle Torri è diventato l’icona di quel giorno, in cui anche il Pentagono finì sotto attacco, mentre un altro aereo fu abbattuto prima di poter raggiungere un obiettivo mai identificato.

L’undici settembre è e resta l’evento che ha segnato l’inizio del millennio, proprio quando ci si era appena lasciati alle spalle un secolo atroce come il XX, caratterizzato dagli orrori delle due guerre mondiali. Il primo gennaio dell’anno 2000 si sperava di essere entrati in un mondo nuovo, non rappacificato in modo blindato, forse, ma di certo non così irresponsabile da lasciarsi trascinare con troppa facilità in conflitti armati di cui, ormai era ed è chiaro a tutti, non si sarebbe stati sicuri di vedere la fine.

L’entusiasmo è durato poco, un anno e una manciata di mesi. E’ durato fino a quando le televisioni di tutto il mondo non hanno iniziato a mostrare le immagini di un aereo che si schiantava contro una delle Twin Towers, a New York.

Siamo un’umanità abituata a vedere la violenza in TV. Risse, proiettili e sangue non ci fanno quasi più effetto, eppure, a tutti, quell’aereo è sembrato qualcosa di eccessivo. Impossibile da credere, che si possa compiere un gesto del genere. E perché, poi? Per molti occidentali, l’undici settembre è stato anche il giorno in cui si è capito a quale livello fosse l’odio anti americano di certe parti del mondo.

Certo, gli USA hanno sempre ricevuto critiche, almeno dai tempi del Vietnam o persino prima, e nessuno si è mai sognato di non riconoscere loro (almeno) una certa prepotenza economica, militare e culturale. Ma da qui a dichiarare guerra agli Stati Uniti d’America il passo è gigantesco. Dal dichiarare guerra in modo ufficiale al farlo nel modo subdolo chiamato terrorismo, poi, il passo è ancora più grande.

L’undici settembre è anche il giorno in cui il terrorismo è entrato a far parte delle nostre vite, invisibile e temibile come la possibilità di essere contagiati da un male per il quale non esiste vaccino.

Gli USA celebreranno oggi l’anniversario di uno dei giorni più tristi e terribili della storia moderna. A New York ci saranno un ricordo a Ground Zero e uno al National September 11 Memorial Museum, mentre resteranno accesi fino a domani mattina gli 88 fari del Tribute in Light, che riproducono le sagome delle Torri Gemelle, come se fossero il fantasma di un mondo che non c’è più.