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Arsenico, pesticidi e peli di topo nelle sigarette

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Emergono dati sconcertanti dagli esami effettuati dai tecnici della British American Tobacco che hanno esaminato un campione di sigarette di contrabbando. Gli esami si sono svolti presso i laboratori di Southampton della Anti illicit trade intelligence unit. Stando quanto contenuto nel dossier redat...

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Emergono dati sconcertanti dagli esami effettuati dai tecnici della British American Tobacco che hanno esaminato un campione di sigarette di contrabbando. Gli esami si sono svolti presso i laboratori di Southampton della Anti illicit trade intelligence unit. Stando quanto contenuto nel dossier redatto dai tecnici, e riportato dal Corriere del Mezzogiorno, nelle sigarette sono stati rinvenuti residui di peli di topo, uova di insetti, zanzare, filamenti di metallo, pesticidi, veleni per topi, arsenico, segatura, coleotteri, escrementi, plastica, capelli e piombo. Parlare di sigarette di contrabbando è, in un certo senso, una forzatura. Queste sigarette, in realtà, sono contraffate. Chi ci guadagna in tutto questo è la criminalità organizzata che inonda il meridione con sigarette avvelenate. Non che quelle sotto monopolio di stato facciano bene, sia chiaro. Diciamo che queste ultime uccidono più lentamente. Qualcuno potrebbe contestare i risultati dei tecnici della British American Tabacco, asserendo che si tratta di una multinazionale del tabacco e quindi, ha tutto l’interesse a diffondere la “paura”. Sospetto legittimo ma poco probabile. Pesticidi o no, le sigarette uccidono quindi, meglio tagliare la testa al toro e non fumare più.