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Chiedono di spegnere la sigaretta: madre e figlio picchiati, l’uomo è in coma

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Un uomo è finito in coma dopo essere stato picchiato da due malviventi: la vittima aveva chiesto loro di spegnere la sigaretta. Vergognosa aggressione ai danni di madre e figlio su un treno della metropolitana. Il fatto è accaduto ieri 18 settembre, su un treno della Linea B della metropolitana...

Un uomo è finito in coma dopo essere stato picchiato da due malviventi: la vittima aveva chiesto loro di spegnere la sigaretta.

Vergognosa aggressione ai danni di madre e figlio su un treno della metropolitana. Il fatto è accaduto ieri 18 settembre, su un treno della Linea B della metropolitana di Roma.

Erano circa le 15:30, il convoglio stava per arrivare alla fermata Bologna quando un uomo di 37 anni, che si trovava insieme alla madre, ha chiesto a due persone di spegnere le sigarette.

I due hanno immediatamente sfoggiato la loro miserabile arroganza, prima inveendo contro chi si era permesso di far notare l’esistenza del divieto di fumare a bordo di un treno, poi passando dalle parole alle mani.

Non è stata risparmiata neanche la donna ma ad avere la peggio è stato il trentasettenne, preso a calci in testa. I due criminali si sono avventati contro la vittima con una violenza inaudita per poi darsi alla fuga. È stata avvertita la polizia e sul posto è arrivata un’ambulanza che ha trasportato l’uomo all’ospedale Umberto I, dove si trova ricoverato in coma. Il referto medico parla di frattura della scatola cranica ed emorragia celebrale.

Grazie alla descrizione fornita agli agenti del commissariato San Lorenzo è stato possibile risalire ai due aggressori: si tratta di L.R, 24 anni e A.S, 26 anni, casertani con precedenti penali. A.S. In particolare, si è rifiutato di fornire le sue generalità agli agenti che l’avevano fermato, dimostrandosi aggressivo e tentando di divincolarsi dalla presa dei poliziotti per tentare la fuga.

I due sono stati arresti con l’accusa di concorso in tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi e resistenza all’arresto.