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Di cosa si occupa la Psicologia Analogica?

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L’obiettivo dell’uomo è sempre stato quello di perseguire la felicità e realizzare se stesso raggiungendo il successo, sia nell’ambito professionale che in quello privato. Spesso, però, a causa di traumi, blocchi e paure che derivano dal passato, sembra faticoso o addirittura impossibile su...

L’obiettivo dell’uomo è sempre stato quello di perseguire la felicità e realizzare se stesso raggiungendo il successo, sia nell’ambito professionale che in quello privato. Spesso, però, a causa di traumi, blocchi e paure che derivano dal passato, sembra faticoso o addirittura impossibile superare i propri limiti e raggiungere gli scopi prefissati. Esistono tecniche specifiche per superare tali blocchi, da quelle classiche e tradizionali a quelle di ultima generazione. Un approccio innovativo, che va dritto al nucleo del problema, è la Psicologia Analogica, i cui principi sono stati messi a punto negli anni ’60 dal suo fondatore, Stefano Benemeglio, psicologo, ipnologo e studioso del comportamento umano.

Secondo la psicologia analogica i turbamenti e i traumi del passato restano impressi nella memoria emotiva di ciascuno di noi. L’inconscio ne rimane condizionato e tutte le volte che si trova di fronte ad un evento simile mette in atto meccanismi di difesa e di sofferenza che richiamano in qualche modo il disagio percepito per la prima volta nel passato.

Il primo incontro con il consulente analogico serve a conoscere le difficoltà della persona e a creare le condizioni per il loro superamento. Nella prima seduta vengono fissati gli obiettivi da raggiungere, che poi potranno essere riconfermati oppure riprogrammati. Il consulente analogico si rivolge direttamente all’inconscio dell’individuo, chiamandolo “Io bambino”, e ottiene a sua volta risposte attraverso gesti e posture da interpretare.

L’obiettivo è quello di sollecitare l’inconscio, per arrivare in tempi brevi all’identificazione dei disagi, attraverso un continuo meccanismo di stimoli e risposte.

Il consulente analogico si avvale anche della comunicazione simbolica, che fa parte di quella non verbale. In questo ambito rientra il “test analogico di personalità”, che serve per identificare a quale tipologia caratteriale si appartiene. L’asta, il triangolo e il cerchio sono i tre simboli che appartengono agli archetipi universalmente compresi a livello emotivo e che rappresentano lo stile comportamentale della persona.

Il percorso di consulenza analogica è indicato sia per i singoli, che per gruppi di persone, e può aiutare a: accrescere l’autostima, imparare a prendere le decisioni, riportare l’armonia in famiglia, migliorare i rapporti di lavoro, avvicinare medico e paziente in ambito socio-sanitario.