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Il muro della vergogna, divide ricchi e poveri

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Ogni città ha le sue periferie che generalmente sono le zone più povere, spesso vi sono casermoni dormitorio quando non sono vere e proprie bidonvilles. Gli abitanti delle zone più signorili ed eleganti non amano la vicinanza di questi quartieri degradati perché hanno paura della criminalità ch...

Ogni città ha le sue periferie che generalmente sono le zone più povere, spesso vi sono casermoni dormitorio quando non sono vere e proprie bidonvilles. Gli abitanti delle zone più signorili ed eleganti non amano la vicinanza di questi quartieri degradati perché hanno paura della criminalità che scaturisce dalla povertà, infatti generalmente si parla di quartieri del centro o quartieri delle periferie. A Lima, in Perù, tra la baraccopoli di Vista Hermosa e il ricco quartiere di Las Casuarinas la distanza non è così rilevante perciò il governo della città ha pensato bene di costruire un muro in cemento armato, lungo 10 Km e sovrastato da filo spinato. Secondo alcuni una barriera tra le abitazioni più ricche e quelle più povere è necessaria, ma da molti peruviani, che lo chiamano “il muro della vergogna”, viene considerato un modo scandalosamente discriminatorio ed inutile che non metterà mai al riparo nessuno dalla criminalità, se non ne vengono eliminate le cause che la alimentano.

I peruviani più legati al proprio “orticello” replicano che ovunque esistono comunità chiuse, soprattutto quartieri residenziali negli USA, le quali sono situate all’interno di alte recinzioni e spesso dotate di sorveglianza elettronica e vigilanza privata e che queste situazioni sono considerate normali pur non essendo così adiacenti a quartieri poveri come a Lima.