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Il processo di Avetrana in diretta, ultimo giro della giostra degli orrori

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Ci siamo, è arrivato il giorno in cui Michele Misseri siede accanto la cella dove sono rinchiuse la moglie e la figlia, accusate da lui stesso dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi. I media si scatenano con dirette ed aggiornamenti costanti, come in una telecronaca macabra, pronti ad ascoltare l’ennesima farneticazione di un uomo mentalmente instabile che inchioda davanti alla tv psicologi ed esperti del settore, tutti con una loro teoria sul mostro di Avetrana. E’ la catarsi pubblica, bellezza.sa
Una storia che ha inorridito l’Italia giunge alla sua naturale conclusione. Il processo, quello vero, è appena iniziato. Se volete leggere delle ennesime farneticazioni dello zio Michele chiudete questa pagina, non ci interessa. La storia di queste due famiglie è stata una continua tragedia in diretta, nemmeno il Truman Show sarebbe riuscito a catturare così tanto l’attenzione.
La madre che cerca disperata la figlia, sparita poco prima di uscire con la cugina del cuore e che ne scopre in diretta televisiva la morte. Le calde lacrime della cugina che inizia a riempire tutti gli spazi possibili e quando il cerchio si stringe attorno a lei, il caso riesplode. Sabrina Misseri la fredda calcolatrice, l’ammaliatrice gelosa del successo non ricercato della cugina più giovane con l’altro sesso, una commistione di sentimenti girati in un tritacarne mediatico e sparati in faccia a chiunque, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Infine, nella galleria degli orrori entra di prepotenza lo zio Michele, il mostro che si tradisce davanti le telecamere, plagiato dal gineceo di casa sua. Una manna per qualsiasi cronista, in grado di affermare tutto ed il contrario di tutto, mentre nell’ombra si staglia la figura oscura del ragno nero, Cosima Misseri, colei che sembra aver agito dietro le quinte. Il processo è l’ultimo giro di questa macabra giostra degli orrori in cui gli italiani sono stati catapultati da mesi, non tanto dai media quanto dalla loro stessa curiosità, la curiosità irresistibile verso le bassezze del genere umano che intrigano e spaventano allo stesso tempo.
Altro giro, altra corsa? No grazie, speriamo che su Avetrana cali al più presto un velo di banale normalità.