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Rai, la rabbia di Enrica Agostini: "Mai subite censure di questo tipo"

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La giornalista Rai Enrica Agostini si è scagliata pesantemente sul clima che si è venuto a creare in viale Mazzini

Enrica Agostini è intervenuta in occasione della conferenza stampa di UsigRai ed FNSI, esprimendo tutta la propria contrarietà al clima che si è venuto a creare in Rai.

Rai, la rabbia di Enrica Agostini

Oggi era stato preannunciato uno sciopero di 24 ore dei giornalisti Rai, che tuttavia si è ridotto a causa di una spaccatura sindacale. Tg1 e Tg2, ad esempio, hanno scelto di mandare regolarmente in onda le edizioni dei telegiornali. Proprio in questo contesto si posizionano le parole della giornalista, intervenuta presso l’Associazione della Stampa Estera. “Si deve contrattare ogni singola parola. Con me non lo fanno perché sono una vecchia stronza, ma ci sono colleghi più giovani che non ce la fanno a dire di no, bisogna aiutarli” ha denunciato.

L’intervento

Il fatto che oggi in Rai uno sparuto gruppo di persone stia provando a mandare in onda i telegiornali dà il senso che in loro ci sia una questione politica” ha dichiarato Enrica Agostini, membro del Comitato di Redazione di RaiNews, “Noi facciamo battaglie per i diritti. Loro fanno battaglie politiche per difendere privilegi che in questo momento stanno avendo, legittimati da vertici Rai e direttori. Io sono nel cdr di RaiNews e lavoro nel politico da 20 anni, ma non ho mai subito le pressioni e le censure che subisco in questo periodo“.

“Dobbiamo riprenderci la nostra dignità”

Parole forti, che si collocano in un clima di grande tensione. “Io sono in questa azienda da 25 anni e non sono mai stata aiutata da nessuno” ha spiegato durante lo sfogo “Dobbiamo riprenderci la nostra dignità che spesso è venuta meno. Diciamocelo. Io la mattina arrivo a Montecitorio e devo discutere la linea contrattando la parola da mettere nel pezzo. Andando avanti così, probabilmente, i nostri che sono stati promossi a RaiNews24 e stanno facendo la doppia mansione potranno anche diventare direttori, ma non ci sarà più un’azienda“.