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Migranti, la Gran Bretagna non collaborerà con l'UE

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All'indomani dell'apertura ai migranti delle frontiere austriaca e tedesca - straordinaria, beninteso, come non hanno mancato di sottolineare i portavoce di tutti i governi coinvolti - Londra annuncia che intende intraprendere una via alternativa ai piani europei in tema di emergenza profughi, conf...

All’indomani dell’apertura ai migranti delle frontiere austriaca e tedesca – straordinaria, beninteso, come non hanno mancato di sottolineare i portavoce di tutti i governi coinvolti – Londra annuncia che intende intraprendere una via alternativa ai piani europei in tema di emergenza profughi, confermando che non parteciperà alle cosiddette quote di ricollocamento.

La Gran Bretagna non si tira indietro, però, come potrebbe venir da pensare. Affatto. Il governo di Cameron ha, al contrario, stabilito di accogliere fino a 15 mila profughi, ma senza attenderne l’arrivo sul suolo inglese, bensì prelevandoli dal confine con la Siria mediante la messa in campo di opportune forze.

Azione unilaterale, tanto quanto lo è stata quella della Germania, che allo stesso tempo fornisce un contributo effettivo alla gestione dell’emergenza e pone in pessima luce l’azione dell’Unione Europea.

Mentre infatti i ministri rappresentanti dell’UE devono ancora sedersi al tavolo del vertice straordinario e urgente del prossimo 14 settembre, Berlino, Vienna e Londra hanno deciso di intervenire senza troppi preavvisi e concordamenti. La Commissione europea, non fossero bastati i tentennamenti in tema Grexit, è riuscita a dimostrarsi ancora una volta un’entità politica confusa, pachidermica e – forse è proprio vero – prigioniera della burocrazia.

Una domanda semplicissima, su tutte: se la questione è così urgente, il vertice non doveva essere organizzato prima del 14 settembre?

Serve davvero tempo per mettere assieme delle idee da proporre? Nessuno ci aveva pensato finora?

Secondo quanto ha riferito il Sunday Times, Londra intende inoltre iniziare, a partire già dal prossimo mese di ottobre, una campagna di raid aerei contro le postazioni del Califfato in Siria e in Iraq (dove, peraltro, la Raf è già operativa all’interno della coalizione internazionale guidata dagli USA). Di più: pare che Cameron voglia mettere in campo le forze dell’Intelligence britannica per sgominare il traffico di esseri umani, ulteriore tragica sfaccettatura del più generale fenomeno dei profughi.