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Obama scavalca il Congresso e dice stop alle armi

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E' stata una decisione che ha preso da solo, e da solo l'ha portata a termine. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato oggi un piano per la stretta sulle armi. Non poteva più sopportare un Congresso che rimaneva indifferente di fronte alla questione, così il Presidente Obama ha...

E’ stata una decisione che ha preso da solo, e da solo l’ha portata a termine. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato oggi un piano per la stretta sulle armi.

Non poteva più sopportare un Congresso che rimaneva indifferente di fronte alla questione, così il Presidente Obama ha deciso di scavalcarlo e prendere in mano la situazione, attuando un piano di dieci punti che potrebbe salvare molte vite umane, come lui stesso spera. La sua decisione è più che lecita: il Presidente può decidere di varare una legge senza l’appoggio del Congresso, nel pieno rispetto della Costituzione. La stessa Costituzione così permissiva riguardo le armi.

Obama ha ricordato tutte le stragi avvenute negli ultimi anni in America, l’ultima quella di San Bernardino, in cui due coniugi hanno potuto acquistare un vero arsenale e uccidere decine di persone a una festa. Mentre ricordava una ad una tutte le tragedie, il volto si è rigato di lacrime amare. Si è rivolto all’opposizione del Congresso, la quale lo accusa di voler confiscare le armi a tutti gli americani. Lui, invece, precisa che ci sarà una stretta sui controlli, in modo tale da rendere impossibile per un ragazzo acquistare un fucile, e vendicarsi magari di un professore che non sopporta.

Il piano prevede un più accurato controllo da parte dei rivenditori di armi sullo stato di salute dei clienti, incrementando così le verifiche e seguendo dei nuovi parametri che decreti o meno l’accesso ad un’arma. Anche l’FBI deve concentrarsi sulla questione, facendo più controlli e per questo provvederà all’assunzione di quasi trecento nuovi agenti. Ora sarà il Congresso che dovrà decidere se concedere la spesa di cinquecento milioni di dollari per attuare il piano, mentre la candidata democratica Clinton appoggia la decisione del presidente. Trump, invece, punta sui repubblicani assicurando che annullerà il provvedimento, se sarà eletto alla Casa Bianca.