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Tokyo risente del crollo del greggio e del terremoto

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Le calamità naturali nella scorsa settimana si sono abbattute in diverse zone del nostro pianeta. Non solo in Equador, dove lo stato non ha ancora ritirato lo stato d'emergenza, ma anche in Giappone. Negli ultimi 10 giorni infatti tra le prefetture di Kumaoto e Oita (a sud del Giappone) si sono...

Le calamità naturali nella scorsa settimana si sono abbattute in diverse zone del nostro pianeta. Non solo in Equador, dove lo stato non ha ancora ritirato lo stato d’emergenza, ma anche in Giappone.

Negli ultimi 10 giorni infatti tra le prefetture di Kumaoto e Oita (a sud del Giappone) si sono verificate circa 850 scosse di terremoto, di diverse intensità. Le più forti? 6,5 della scala Richter giovedi e 7,2 sabato. Nonostante il Giappone sia abituato a questo tipo di “manifestazioni” – così come la popolazione, che sin dall’infanzia viene “addestrata” – sono stati registrati circa 50 decessi e numerosi feriti.
Inoltre, numerose sono le abitazioni che non hanno retto ai 10 giorni di movimenti tellurici. Si contano circa 70.000 sfollati.

Ma non è finita qui. Il terremoto in Giappone è stata una delle conseguenze del crollo della borsa, oltre che il crollo dello Yen (108 vs dollaro americano) e del petrolio (alcuni stabilimenti sono stati chiuso proprio a causa dei danni provocati dal forte terremoto).

I danni. La borsa di Tokyo (Nikkei, Hang Seng e Shanghai) hanno chiuso mercoledi 20 aprile a – 3.3%.
Ovviamente i nipponici non si danno mai per vinti. Hanno subito messo a punto delle strategie di rimonta e infatti già un paio di giorni dopo (22/23 aprile) hanno registrato un aumento d 1.2 punti sull’indice.