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Wind: un'ordinanza del Tribunale di Roma ammette la class action per il black out di giugno 2014

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Una ordinanza del Tribunale di Roma potrebbe rappresentare un vero colpo basso al gestore Wind, che potrebbe essere inondato da richieste di rimborsi da parte dei propri clienti. L'ordinanza emessa il 17 marzo del 2016, ha giudicato 'ammissibile' la richiesta giunta dalla Associazione Codici Onlus,...

Una ordinanza del Tribunale di Roma potrebbe rappresentare un vero colpo basso al gestore Wind, che potrebbe essere inondato da richieste di rimborsi da parte dei propri clienti.
L’ordinanza emessa il 17 marzo del 2016, ha giudicato ‘ammissibile’ la richiesta giunta dalla Associazione Codici Onlus, di una class action contro il gestore Wind per il blackout del segnale del 13 giugno, che lasciò isolati i clienti per otto ore. In quella occasione il blackout interessò sia i possessori di rete mobile Wind, che di rete fissa.
Nonostante le scuse del gestore, arrivate pochi giorni dopo, esplose la polemica degli utenti sui social, e il malcontento venne ‘raccolto’ dalle associazioni dei consumatori sfociando in una azione legale che ha ottenuto esito positivo con l’ordinanza emessa dal tribunale capitolino.
Per effetto di questa pronuncia, entro il 27 settembre di quest’anno i clienti Wind che rimasero isolati il 13 giungo, potranno esercitare il proprio atto di adesione che andrà depositato presso la cancelleria della decima sezione civile del palazzo di giustizia romano. Nell’ordinanza emessa dal tribunale capitolino si legge anche che la pubblicità della class option contro Wind deve essere effettuata obbligatoriamente presso il giornale ‘La Repubblica’ e sui siti internet del Tribunale di Roma e del ministero competente.
Ricordiamo che la class option mira a tutelare i diritti collettivi dei consumatori, consentendogli di partecipare ad una azione legale di massa con costi legali ridotti. Una volta emessa la sentenza, tutti coloro che hanno partecipato all’azione legale collettiva possono goderne degli effetti giuridici, ottenendo i conseguenti rimborsi che vengono ripartiti in parti uguali.