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Abdel morto legato al San Camillo, la Regione Lazio apre un’inchiesta interna

Wissem Abdel Ben Latif

Abdel morto legato al San Camillo, la Regione Lazio apre un’inchiesta interna sugli spot del Grassi di Ostia e del Servizio di Psichiatria dell’Asl 3

Sul 26enne Wissem Abdel Ben Latif, migrante tunisino morto legato al San Camillo, la Regione Lazio apre un’inchiesta interna che fa seguito a quella della magistratura capitolina per omicidio colposo. L’indagine interna della Pisana corroborata da una inchiesta di Repubblica è su due strutture sanitarie in particolare, due spot del calvario di violenza presunta patito dal 26enne: l’ospedale Grassi di Ostia e il Servizio di Psichiatria dell’Asl 3, interno allo stesso nosocomio dove Abdel era morto. 

La Procura avvia l’esame sul cadavere di Abdel, morto legato al San Camillo

I primi accertamenti tanatologici sul corpo di Abdel sono iniziati oggi, 14 dicembre, e proseguiranno nei prossimi giorni dopo il conferimento degli incarichi peritali d’ufficio. Ma qual è la storia di Abdel e quali sono i punti che hanno spinto magistratura ed organi di governo territoriale a volerci vedere chiaro ciascuno per sua competenza? Il 2 ottobre scorso Abdel arriva ad Augusta, in Sicilia, su un barcone di migranti, e viene messo in quarantena. 

I video di denuncia a Ponte Galeria e l’epilogo tragico, con Abdel morto legato al San Camillo: si cerca il nesso

Dopo due settimane  viene trasferito al Centro per il rimpatrio di Ponte Galeria, alle porte di Roma. Lì inizierebbe il giallo, innescato da alcuni video pubblicati su Facebook in cui Abdel denunciava le condizioni abiette in cui lui e i suoi compagni venivano tenuti. A quel punto, secondo alcuni testi non ancora assunti a sit dalla magistratura, su Abdel sarebbe scattate ritorsioni, con violenze fisiche e verbali. La svolta il 23 novembre, quando Abdel viene ricoverato al Grassi di Ostia con una diagnosi di ‘disturbo schizoaffettivo’

Gli ultimi giorni di Abdel morto legato al San Camillo e quelle ultime ore “senza annotazioni”

Il trasferimento al San Camillo arriva 48 ore dopo e poi la morte, con il giovane deceduto mentre era legato al suo letto. I punti chiave su cui l’azione della Regione si sta concentrando sono proprio quelli: cosa cioè sia potuto succedere ad Ostia ed al San Camillo, mentre alla magistratura tocca l’azione a largo spettro che esaminerà lo storico da Ponte Galeria in poi. Le annotazioni cliniche ospedaliere sugli ultimi giorni di vita del 26enne ci sono, ma manca la parte delle ultime ore, quelle in cui Abdel era stato legato a braccia e piedi al letto. Lo scopo è appurare anche se i sanitari abbiano o meno refertato le eventuali lesioni da percosse sul corpo della vittima. Perché, che ci sia o meno un colpevole in punto di diritto, Abdel quello resta: una vittima.