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Afghanistan, i talebani fanno decapitare i manichini femminili dei negozi

Un talebano intento a segare via la testa ai manichini

Non c'è pace neanche per le vetrine in Afghanistan, dove i talebani della provincia di Herat fanno decapitare i manichini femminili dai negozianti

La serenità promessa a suo tempo dai talebani per l’Afghanistan sta inesorabilmente tracimando in macabra macchietta con gli ex studenti coranici che nella provincia di Herat fanno decapitare i manichini femminili dei negozi. Lo stabilisce una direttiva dell’altisonante e pericoloso Ministero per la Propagazione della Virtù e la Prevenzione del Vizio. Ma perché poi? Perché con la testa sulle spalle quei manichini sarebbero di fatto degli “idoli” e l’idolatria è proibita.

Donne come idoli? Non sia mai, perciò per decreto i talebani fanno decapitare i manichini

Chi è il pozzo di scienza che lo ha ricordato? Aziz Rahman, capo del dipartimento locale del ministero, che non si è limitato ad enunciare la motivazione del divieto, ma ha promesso truce che chi violasse la norma sarà “punito severamente”. Approfondiamo il concetto teologicante dei nuovi padroni dell’Afghanistan in attesa che da Pechino arrivi il padrone vero: l’Islam vieta il culto di chiunque o di qualsiasi altra cosa diversa da Allah ed è religione iconoclasta per eccellenza.

L’ossessione per il corpo umano e i talebani che fanno decapitare i manichini femminili

Basti pensare ad un fatto semplice: nelle scuole coraniche di medicina della Grande Persia era vietato disegnare il corpo umano alle lezioni di anatomia ossea e al suo posto si disegnavano rami di albero. Il concetto è che senza le teste, il corpo andrebbe coperto per intero e non ci sarebbe la possibilità che quel fagottone assomigli ad un simulacro di qualcosa che, oltretutto con innominabili fattezze femminili, scalzi Allah dalla premiership di unica cosa da adorare nei paraggi, hai visto mai.

Un battaglione di zelanti esecutori impauriti ed armati di sega asseconda i talebani che fanno decapitare i manichini

Perciò un battaglione di solerti segatori di capocce si è messo all’opera, un po’ per zelo, un po’ per strizza, e ha fatto in un paio di giorni quello che mastro Titta fece a Roma in una intera vita in carriera. L’idea iniziale era di rimuovere i manichini interi ma i talebani una verniciata di economia spiccia in questi decenni se la sono data, e per evitare danni economici hanno preferito optare per la soluzione “sanculotta”. Il presidente dell’associazione dei commercianti di Herat, Abdul Wadood Faiz Zada che evidentemente non tiene in gran conto la sua, di testa, ha detto: “Si potrebbero coprire solo i volti dei manichini, senza romperli, perché un manichino costa tra i 70 e i 100 dollari”. Non gli ha risposto nessuno, per per lui è un bene.