Daniele Orlandi Dagli incendi della California alle alluvioni della Lousiana. Uno stato in ginocchio per quello che si profila essere il peggior disastro dai tempi dell’uragano Katrina che nel 2005 devastò la città di New Orleans. Sono immagini terribili quelle delle alluvioni in Louisiana, di persone tratte in salvo dalle loro auto investite dall’acqua e di migliaia di sfollati, costretti a lasciare le abitazioni completamente invase dall’alluvione, la più grave da decenni, che ha già provocato la morte di dieci persone. Il capo della Fema, la protezione civile americana, ha parlato di un ‘disastro enorme’, iniziato lo scorso giovedì e che anche in queste ore sta tenendo il paese del sud degli Stati Uniti sotto scacco, impegnando centinaia di soccorritori.
Si contano almeno 30mila persone tratte in salvo e 20mila costrette a lasciare la propria casa. Il governatore della Louisiana John Bel Edwards ha parlato di almeno 40mila case colpite, molte delle quali gravemente danneggiate ed inagibili. Una situazione che non sembra migliorare e che anzi potrebbe ulteriormente peggiorare, date le nuove piogge previste dai meteorologi. La pioggia ha raggiunto in contee come quelle della zona meridionale della Lousiana, i 50 cm di altezza: basti pensare che nella sola capitale Baton Rouge almeno il 12% delle abitazioni non è agibile.
Sono state chiuse decine di scuole tra East Baton Rouge, Tangipahoa, Livingston e St.James e la Louisiana Stte University. E mentre Barack Obama ha dichiarato lo stato di emergenza federale, il governatore ha schierato la Guardia Nazionale dello Stato, con 1700 soldati mobilitati per dare una mano ai soccorritori nelle operazioni di salvataggio e ricerca di eventuali dispersi.
