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Ferretti fa rivivere mondo di Fellini in una mostra a Cinecittà

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Roma 3 feb. (askanews) - Dante Ferretti, lo scenografo premio Oscar che è stato il principale artefice delle visioni di Federico Fellini, ci regala un'immersione nell'immaginario del grande Maestro. Negli studi di Cinecittà lui e Francesca Lo Schiavo hanno infatti realizzato la mostra-installazi...

Roma 3 feb. (askanews) – Dante Ferretti, lo scenografo premio Oscar che è stato il principale artefice delle visioni di Federico Fellini, ci regala un’immersione nell’immaginario del grande Maestro. Negli studi di Cinecittà lui e Francesca Lo Schiavo hanno infatti realizzato la mostra-installazione permanente “Felliniana – Ferretti sogna Fellini”.

Felliniana è una piccola città dentro Cinecittà, con tre ambienti: nella sala centrale, tappezzata da locandine dei film come in un affresco, c’è l’automobile e l’incontro tra Ferretti e Fellini. I due andavano insieme negli studi a bordo di una Fiat 125, e quella macchina era un vero e proprio luogo di lavoro, dove avvenivano conversazioni e scambi di idee, ma anche racconti di sogni, su cui Fellini interrogava il suo scenografo.

Il percorso prosegue nella “Casa di piacere”, sala sintesi dell’immaginario racchiuso ne “La città delle donne”, con lo scivolo e le soubrettes che circondano Marcello Mastroianni. Nella sala finale è stato invece riprodotto il cinema Fulgor, luogo emblematico dell’infanzia di Fellini, già restaurato a Rimini da Ferretti.

Il grande scenografo ricordando il Maestro, con cui ha lavorato in “Satyricon”, “La città delle donne”, “Prova d’orchestra”, “E la nave va,” “Ginger e Fred”, “La voce della luna”, ha detto: “La difficoltà più grande era che uno doveva innanzitutto entrare dentro la sua testa e capire esattamente quello che voleva fare. Molto spesso aveva bisogno anche di qualcuno che lo spingesse da qualche parte, che uno gli potesse dare delle idee.

Abbiamo fatto questi film insieme e devo dire grazie a lui perché mi ha in qualche maniera aperto, cioè mi ha dato la possibilità di dire che si può fare di tutto”.