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Batterio resistente alle Canarie, rischio epidemia in UE

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L'Ecdc avverte che alcuni turisti di ritorno dalla Gran Canaria erano stati infettati da un batterio antibioticoresistente. Rischio focolai in Europa.

Alcuni turisti alla Gran Canaria, Spagna, sono stati infettati da un batterio resistente agli antibiotici durante un ricovero negli ospedali locali. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie avverte che esiste la possibilità che l’infezione si diffonda in Europa “se i portatori di Klebsiella pneumoniae ST392 produttori di OXA-48 vengono poi ricoverati in un ospedale nel loro Paese di origine”.

Batterio antibioticoresistente: rischio epidemia

Esiste il rischio che in Europa possa diffondersi un batterio resistente agli antibiotici. A rivelarlo e a mettere in allarme è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che mercoledì 11 luglio 2018 ha diffuso un report sulla diffusione del batterio Klebsiella pneumoniae. L’Ecdc riferisce infatti che tredici pazienti con Klebsiella pneumoniae ST392 che produce la carbapenemasi OXa-48 sono stati segnalati in Svezia e in Norvegia tra gennaio e aprile 2018. Tutti i casi sono stati associati a ricoveri ospedalieri alla Gran Canaria, in Spagna, dove queste persone si erano recate per turismo.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie mette nero sul bianco il fatto che questo gruppo di tredici pazienti infettati dalla Klebsiella pneumoniae ST392 che produce l’OXa-48 è un tipico “esempio di diffusione transfrontaliera di enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE) nell’Unione europea”. “I trasferimenti transfrontalieri di pazienti o ricoveri ospedalieri di pazienti con precedente ricovero in ospedale in un altro Paese sono infatti all’ordine del giorno negli ospedali UE o nello Spazio economico europeo” sottolinea l’Ecdc.

Le autorità sanitarie europee precisano quindi che “se i portatori di Klebsiella pneumoniae ST392 produttori di OXA-48 provenienti dalla Gran Canaria vengono ricoverati in un ospedale nel loro Paese di origine, esiste un alto rischio di trasmissione” con conseguenti “focolai” di questo batterio resistente agli antibiotici nel resto dell’Europa. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie esorta quindi i sanitari ad effettuare screening sugli enterobatteri produttori di carbapenemasi “in concomitanza con il ricovero ospedaliero di pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’estero”.

Turismo alla Gran Canaria

L’Ecdc rassicura comunque tutti i viaggiatori cheil rischio di contagio di Klebsiella pneumoniae ST392 che produce l’OXa-48 alla Gran Canaria “è molto basso” se non si entra in stretto contatto con “il personale sanitario” del luogo.

Secondo l’Associazione internazionale del trasporto aereo, nel 2016 oltre 15 milioni di cittadini dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo (UE/SEE), principalmente provenienti dalla Spagna, dal Regno Unito e dalla Germania, si sono recati nelle isole Canarie.

Che cosa sono gli enterobatteri

Il Klebsiella pneumoniae ST392 che produce l’OXa-48 è un tipico batterio resistente agli antibiotici che si trova di norma, purtroppo, in ambiente sanitario. Gli enterobatteri sono germi che fanno parte della nostra flora intestinale, ma in casi particolari possono provocare infezioni anche gravi. Grosse problematiche insorgono quando gli enterobatteri diventano resistenti a un particolare tipo di antibiotici: i carbapenemi. In questo caso si parla appunto di enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE).