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Bebe Vio derubata nella notte a Roma: nessuna traccia dei ladri

Forze dell'ordine

La campionessa paralimpica di fioretto Bebe Vio è stata derubata a pochi metri da piazza Santiago del Cile a Roma: i ladri le hanno portato via un borsone contenente i suoi effetti personali

Giallo a Roma. Nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 aprile, la campionessa paralimpica di fioretto Bebe Vio è stata derubata a pochi metri da piazza Santiago del Cile. Le forze dell’ordine sono sulle tracce dei colpevoli ma l’auto con cui sono scappati i ladri sembra essersi volatilizzata.

Le ricerche sfortunate

I malviventi hanno portato via alla schermitrice 26enne un borsone contenente i suoi effetti personali, tra cui alcuni apparecchi elettronici: fortunatamente nessuno dei dispositivi medici utilizzati della campionessa delle Fiamme Oro era contenuto lì dentro. Lei stessa ha dato l’allarme dopo essersi accorta, risalendo in auto, che il suo borsone era sparito. Scattato l’allarme, sono prontamente intervenuti sul posto i carabinieri. La giovane era fiduciosa di ritrovare presto il borsone rubato, poiché era riuscita a rintracciate con il cellulare le cuffie auricolari senza fili che vi erano all’interno. Ma niente, la prima ricerca subito dopo la chiamata non ha prodotto alcun risultato.

Un buco nell’acqua

Continuando a cercare autonomamente utilizzando i segnali di altri dispositivi elettronici contenuti nel borsone, le ricerche della giovane sportiva vengono indirizzare nei pressi di viale Parioli 75, non lontano dal supermercato Carrefour. Effettuata una seconda chiamata alle forze dell’ordine, le stesse raggiungono Bebe Vio e insieme a lei iniziano di nuovo a cercare ovunque: sotto le auto parcheggiate, nel cortile del supermercato, tra gli androni di qualche palazzo. Anche nei cassonetti della spazzatura. Ma niente: del borsone non c’è traccia. A rallentare le ricerche è stata la considerazione di un agente che, tra dispiacere e rassegnazione, ha spiegato alla schermitrice l’eventualità di quello che può essere definito propriamente un buco nell’acqua: «Questi dispositivi possono essere precisi fino ad un certo punto, instabili comunque e soggetti ad un possibile errore» ha concluso il carabiniere.

L’appello della sportiva

A poche ore dal furto, la sportiva paralimpica ha messo mano al suo profilo Instagram per lanciare un importante appello, invitando chi le ha rubato il computer a inviarle in forma anonima i file della tesi di laurea che avrebbe dovuto consegnare da qui a pochi giorni. Ecco il suo video messaggio.

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