Benjamin Mascolo, membro del duo Benji&Fede, ha reso pubblica la sua diagnosi di autismo. L’artista ha affrontato un periodo difficile tra problemi legati alle droghe e alla dipendenza durante la sua permanenza in America, ma sembrava essersi rimesso in sesto una volta tornato in Italia. Il suo matrimonio con Greta Cuoghi e il rinnovato legame con Federico Rossi sono stati elementi positivi, ma nonostante ciò, il dolore interiore non è mai completamente svanito, portandolo a cercare una diagnosi, ormai tanto attesa: Autismo ad alto funzionamento.
Ha definito il processo che ha portato alla diagnosi come tutt’altro che semplice. Mascolo ha affermato: «Ho raggiunto il punto in cui il dolore era così acuto che non aveva più senso cercare di autogestire il mio stato da solo, sia attraverso l’uso di droghe che attraverso estenuanti regimi di esercizio e alimentazione. Perciò, ho scelto di affidarmi agli esperti, rinunciando a delle vacanze estive in cambio di lunghi viaggi in auto con mia moglie per raggiungere un ospedale dall’altra parte dell’Italia, sottoponendomi a innumerevoli test e facendo intervistare i miei genitori riguardo la mia infanzia da un eminente psichiatra».
Benjamin Mascolo ha condiviso la notizia con i suoi fan e follower, affermando: «”Non voglio che il mondo mi vada a vedere, perché non penso che capirebbero”.
In conclusione, “Autismo ad alto funzionamento”. Questa è l’interpretazione fornita dalla scienza contemporanea nel 2024. Non rientro nella categoria degli autistici dotati di un’intelligenza superiore che riescono a disegnare a memoria la vista di New York da un elicottero in volo. Appartenengo invece a quel gruppo che subisce un attacco di panico esistenziale nel momento in cui apre il menù di un ristorante perché la varietà delle opzioni è eccessiva. Sono tra coloro che scelgono di indossare abiti dello stesso marchio, stessi colori e stessi modelli, accuratamente custoditi in confezioni di plastica rigida trasparente e sistemati in un armadio. E non c’è niente di male in questo. Secondo il dottor Rosso, già la diagnosi comporta un minimo effetto di guarigione e io tendo a crederci. Sono sempre la stessa persona, con una maggiore consapevolezza: non sono più isolato.