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Bimba scomparsa a Firenze, conclusa l’ispezione all’ex hotel Astor: nessuna traccia di Kata

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Si è conclusa con un nulla di fatto l’ispezione all’ex hotel Astor: nella struttura, non c’è traccia di Kata, la bimba scomparsa a Firenze.

Nessuna traccia di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa a Firenze il 10 giugno, è stata trovata durante l’ispezione condotta dalle forze dell’ordine all’ex hotel Astor: l’operazione si è conclusa dopo due giorni di verifiche.

Bimba scomparsa a Firenze, conclusa l’ispezione all’ex hotel Astor: nessuna traccia di Kata

L’ex hotel Astor in via Marigliano a Firenze è stato pattugliato da cima a fondo dalle forze dell’ordine. Di Mia Kataleya Chiclio Alvarez, però, non è stata trovata nessuna traccia. Si concludono, quindi, con un nulla di fatto i due giorni di ispezione e sopralluoghi che, da domenica 18 a lunedì 19 giugno, ha visto impegnato un vasto numero di uomini e mezzi. Nelle ricerche della bambina di origine peruviana di 5 anni scomparsa lo scorso 10 giugno, sono stati coinvolti i carabinieri del Ros, del Sis e dei Gis.

L’ispezione della struttura si è sviluppata mediante un’attenta e accurata analisi del piano terra e del seminterrato dell’edificio. Secondo quanto riferito da una nota dei carabinieri autorizzata dalla Procura di Firenze che coordina le indagini, i militari hanno provveduto anche allo svuotamento delle fosse biologiche e alla loro verifica mediante apparecchiature specifiche come sonde e videocamere.

L’ipotesi di sequestro di persona a scopo di estorsione

Gli investigatori impegnati sul caso della bambina hanno precisato che l’attività nel suo complesso “non ha fatto emergere alcun dato risolutivo” sulla scomparsa di Kata.

Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia (Dda) Christine Von Borries, che coordina le indagini insieme al procuratore aggiunto Luca Tescaroli, propende per l’ipotesi di reato di sequestro di persona a scopo di estorsione. In quest’ottica, le forze dell’ordine stanno seguendo la nuova pista fornita dal padre della piccola, Miguel Angel Romero Chiclio, al pm al quale cha chiesto di essere ascoltato. Per l’uomo, i sequestratori avrebbero rapito la bimba sbagliata. È convinto, infatti, che l’obiettivo non fosse davvero Kata ma una sua coetanea. Una simile teoria sarebbe confermata dall’assenza – almeno sino a questo momento – di un movente rispetto al sequestro.