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Bonus di 100 euro in busta paga: come richiederlo

Come richiedere il bonus di 100 euro in busta paga

Via libera del Consiglio dei ministri al bonus 100 euro per i lavoratori dipendenti .

Via libera del Consiglio dei ministri al bonus 100 euro per i lavoratori dipendenti. L’indennità deve essere richiesta, non sarà automatica.

Il bonus di 100 euro in busta paga non sarà automatico: come richiedere l’indennità

Via libera del Consiglio dei ministri per il bonus 100 euro per i lavoratori dipendenti. In attesa del testo definitivo, sono stati svelati alcuni requisiti che consentiranno di richiedere al proprio datore di lavoro questa nuova indennità, per sostenere i consumi delle famiglie. Il bonus è riconosciuto ai lavoratori dipendenti per i quali, nel 2024, ricorrano alcune condizioni: il reddito non dovrà essere superiore a 28.000 euro e l’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendenti deve essere d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti al lavoratore.

Il lavoratore per chiedere il bonus dovrà avere il coniuge e almeno un figlio a carico. Il decreto guarda anche ai nuclei monogenitoriali prevedendo che il lavoratore deve avere almeno un figlio a carico e l’altro genitore manca o non ha riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato o se vi siano figli adottivi.

Bonus 100 euro in busta paga: importo e richiesta

Il bonus da 100 euro sarà soggetto a ritenuto e sarà a importo variabile a seconda dell’aliquota e delle detrazione d’imposta spettanti al dipendente. L’importo sarà rapportato al periodo di lavoro e quindi se un lavoratore sarà assunto il 1° luglio il bonus di partenza sarà di 50 euro e saranno applicate le ritenute.

L’indennità sarà erogata con la busta paga di gennaio 2025 e interesserà 1,1 milioni di famiglie. Per ottenerlo il lavoratore dovrà fare richiesta al datore di lavoro, attestando di averne diritto indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli. I sostituti d’imposta recupereranno il credito maturato in compensazione con le imposte e i contributi da versare. Inoltre, saranno sempre i sostituti d’imposta a verificare in sede di conguaglio il diritto all’indennità e, se la stessa si riveli non spettante, saranno sempre i datori di lavoro a recuperare l’importo già erogato.