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Campi di calcio in sintetico, sentenza Ue: non sono cancerogeni

Campi di calcio in sintetico, sentenza Ue: non sono cancerogeni

I campi di calcio sono privi di sostanze cancerogene. L'Ue ha reso pubblici i risultati sui livelli di rischio dei tappeti erbosi sintetici

Lo ha confermato l’Echa, agenzia europea sulle sostanze chimiche: i campi di calcio sintetici non sono cancerogeni.

Lo studio dell’Echa era stato sollecitato dalla Commissione Ue per scongiurare ogni possibile pericolo della salute legato all’utilizzo dei campi sintetici a fini sportivi. Lo studio stilato dall’Echa ha riguardato tutte le ricerche compiute negli ultimi anni sui materiali – concentrandosi soprattutto sui trucioli ricavati dai pneumatici dismessi e utilizzati per il riempimento dei campi sintetici.

Secondo quanto emerso dallo studio voluto dall’Unione europea, si può stare tranquilli. I nostri campi di calcio, sebbene non siano totalmente privi di rischi, non sono cancerogeni e quindi rispondono agli standard imposti dagli istituti di sanità.

L’agenzia ha sottolineato un rischio “molto basso” per la presenza di Ipa, fra le sostanze cancerogene riconosciute dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Trascurabile è il rischio per quanto riguarda i metalli, che sono in concentrazione inferiore a quella prevista per i giocattoli. Ridotta è anche la presenza di altre sostanze pericolose come gli ftalati.

Le raccomandazioni

Non sono mancate però le raccomandazioni dell’agenzia. Non vanno infatti sottovalutate le concentrazioni seppur ridotte di Ipa e di trucioli di pneumatici. “Proprietari e gestori di campi (all’aperto o al chiuso) esistenti dovrebbero misurare le concentrazioni di IPA e altre sostanze nei granuli di gomma – si legge nel documento – e rendere queste informazioni a disposizione delle parti”.

I produttori di granuli di gomma e le organizzazioni interessate sono tenuti a sviluppare dei protocolli per facilitare il controllo del materiale da parte di produttori e di importatori di intasi di gomma riciclata.

Inoltre, è auspicabile una forte collaborazione tra associazioni europee sportive (non solo di calcio) che “dovrebbero lavorare con i produttori per garantire che le informazioni sulla sicurezza dei granuli di gomma siano comunicate in modo comprensibile. Proprietari e gestori di campi al chiuso esistenti con intasi in granulo di gomma dovrebbero garantire un’adeguata ventilazione”.