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Cancro colon che ha colpito Pelé, appello gastroenterologi a prevenzione

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Milano, 30 dic. (Adnkronos Salute)() - Ha strappato al mondo il re del calcio, Pelé. Il cancro colon-rettale (Ccr) è fra i più aggressivi e di rapida progressione, ed è la terza neoplasia negli uomini (12%) e la seconda nelle donne (11,2%). E' una malattia insidiosa ...

Milano, 30 dic. (Adnkronos Salute)() – Ha strappato al mondo il re del calcio, Pelé. Il cancro colon-rettale (Ccr) è fra i più aggressivi e di rapida progressione, ed è la terza neoplasia negli uomini (12%) e la seconda nelle donne (11,2%). E' una malattia insidiosa perché i sintomi sono spesso tardivi e generici, e un'arma cruciale è la prevenzione. L'appello degli esperti è a sfruttare questa possibilità.

"Si calcola – spiega Fabio Monica, Past President di Aigo, Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri – che in Italia almeno 500mila persone abbiano avuto questo tumore e ogni anno se ne ammalino 51.000 e ne muoiano circa 19.000. La probabilità di ammalarsi aumenta progressivamente dopo i 50 anni ed è più elevata nei maschi". La neoplasia insorge dalla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa della parete intestinale. Nella maggior parte dei casi si sviluppa a partire da polipi adenomatosi (proliferazioni cellulari benigne visibili mediante la colonscopia), che possono evolvere in senso maligno in circa 10-15 anni.

L'insorgenza della malattia è spesso inosservata perché i suoi sintomi si manifestano solo nel 40% dei casi, possono essere piuttosto generici e quindi molto facili da trascurare. I principali 'campanelli d'allarme' sono sangue nelle feci, sensazione di evacuazione incompleta e anemia. Secondo le raccomandazioni sullo screening oncologico del Ministero della Salute, dai 50 anni in poi, se non si hanno fattori di rischio particolari, è necessario effettuare un test per la ricerca di sangue occulto nelle feci, che mira a segnalare piccole tracce di sangue nascoste che devono indirizzare a con esami più approfonditi, come la colonscopia.

E' necessario, sottolineano gli esperti Aigo, che tutti coloro che hanno superato 50 anni si sottopongano frequentemente a screening diagnostici: la ricerca del sangue occulto nelle feci è in grado di identificare circa il 25% dei tumori del colon-retto, mentre la colonscopia è in grado di individuarne il 75%.

"Grazie alle campagne di screening e a una maggiore sensibilità alla prevenzione, in Italia, negli ultimi 6 anni, si è registrato un calo del 13% delle morti causate da cancro al Colon", conclude Monica. Per quanto concerne le abitudini di vita, obesità e sedentarietà, carne rossa lavorata, eccesso alcolico sono tra i principali fattori di rischio, mentre una dieta ricca in frutta e verdura fresca, alimenti integrali, olio di oliva hanno un effetto protettivo: in altre parole, la dieta mediterranea.