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Caso documenti Fbi, gli avvocati di Trump non dicono se erano declassificati

Donald Trump

Perquisizione a Mar a Lago e tycoon che accusa la polizia federale sul caso documenti Fbi: gli avvocati di Trump non dicono se erano declassificati

Dagli Usa e proprio nelle ore in cui si tiene una conferenza sullo spinoso caso dei documenti Fbi, gli avvocati di  Donald Trump non dicono se erano declassificati e non accludono la loro risposta alla documentazione che dovrà far fede nel procedimento scaturito dal “blitz” in Florida. Sarebbe stata quindi disattesa la richiesta del giudice che sta indagando sull’ex presidente degli Stati Uniti di sapere se quel materiale sequestrato nella villa di Trump era declassificato, e quindi conservabile in casa di un ex capo della Casa Bianca, o se faceva parte ancora di materiale top-secret che Trump come ex presidente non avrebbe dovuto avere in disponibilità

Documenti Fbi ed avvocati di Trump “fermi”

La Reuters spiega che “gli avvocati di Donald Trump si sono opposti a rivelare se avesse o meno declassificato i materiali sequestrati durante una perquisizione dell’FBI nella sua casa in Florida”. Tutto questo mentre il giudice incaricato di esaminare i documenti ha programmato la sua prima conferenza sulla questione proprio per il primo pomeriggio di oggi, martedì 20 settembre.  

La richiesta formale del giudice Dearie

Il giudice Raymond Dearie lunedì ha diffuso una “bozza di piano a entrambe le parti”, spiegando  che cercava dettagli sui documenti che Trump avrebbe declassificato. Ma chi lo aveva detto che erano documenti declassificati? Lo stesso Trump, pubblicamente ma senza prove, mentre invece i suoi avvocati non lo hanno certificato nel fascicolo del tribunale contro l’ex comandante in capo.