> > Le stranezze nel testamento di Berlusconi: dalla firma alla carta nel cassetto

Le stranezze nel testamento di Berlusconi: dalla firma alla carta nel cassetto

null

Firma anomale, carta semplice incustodita nel cassetto, le frasi ipotetiche. Queste e altre stranezze del testamento di Berlusconi.

Il 5 luglio 2023 Marta Fascina ha consegnato il “testamento olografo” di Silvio Berlusconi nelle mani del notaio Arrigo Roveda. Il documento riporterebbe ben 5 anomalie, tanto da rendere il testamento di Berlusconi impugnabile. Ecco le 5 stranezze che non tornano.

Dettagli e anomalie del testamento di Berlusconi

La morte del Cavaliere sembra che abbia unito ulteriormente la famiglia. Al momento non ci sono segnali o dichiarazioni che farebbero pensare il contrario. Ma l’apertura del testamento lascia senza risposte alcuni interrogativi. Dalla lettura e visione del documento si possono evidenziare ben 5 anomalie. Ecco quali.

· Luigi Berlusconi

Il testamento è stato redatto il 19 gennaio 2022, poco prima del ricovero di Berlusconi. “Cara Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora. Sto andando al San Raffaele se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue: dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a …”.

Dov’è Luigi Berlusconi? Manca la citazione testuale dell’ultimo genito, il figlio più giovane. Solo una dimenticanza? Dal canto suo, Luigi potrebbe non contribuire ai 230 milioni di donazioni.

· La firma

“S. Berlusconi”. La firma del testatore non è riportata per esteso. Ma un padre che scrive ai figli si firma col nome puntato e il cognome?

Singolare poi che il nome del figlio venga riportato per intero, quando in realtà sarebbe “Pier Silvio”.

· Ipotesi e frasi criptiche

Mai, come nei testamenti, le parole scritte sono importanti. Nella lingua italiana l’esposizione e le declinazioni verbali non lasciano spazio a dubbi, soprattutto quando ci sono in ballo i milioni.

Berlusconi scrive: “Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare, Vi prego di prendere atto di quanto segue…”. La storia la conosciamo tutti: Berlusconi è tornato non solo a casa, ma anche al Senato.

Il rientro a casa dovrebbe rendere inefficaci le disposizioni sui 230 milioni da donare (100 milioni per Marta Fascina, 100 milioni per il fratello Paolo e 30 milioni per Marcello Dell’Utri).

· Il fratello Paolo

Entriamo nel dettaglio delle donazioni. L’altra anomalia riguarda i 100 milioni da riservare al fratello Paolo, che in realtà erano già previsti nel testamento del 5 ottobre 2020. Un documento che fu consegnato direttamente dal Cavaliere al notaio Arrigo Roveda. Se fossero altri 100 milioni da aggiungere perché non è stato specificato?

· Il testamento nel cassetto

La busta con l’ultimo testamento era rimasta nel cassetto di Villa San Martino ad Arcore, mentre le lettere precedenti si trovavano nell’archivio del notaio Roveda. Insomma, appare strano che un documento pieno di errori, che prevede delle donazioni di 230 milioni, sia redatto in un pezzo di carta e lasciato incustodito in un cassetto.