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Come vivere con la disfotopsia

disfotopsia

Se dopo un intervento alla cataratta si soffre di disfotopsia si può ricorrere a un paio di occhiali, all'uso di farmaci appositi o a un intervento chirurgico.

La disfotopsia è un disturbo visivo che frequentemente si verifica come conseguenza di interventi chirurgici alla cataratta. In particolare la visione viene disturbata dalla presenza di riflessi, o in altri casi aloni e abbagliamenti. Il rapporto di causa-effetto con gli interventi alla cataratta è dovuto al fatto che nel corso dell’operazione chirurgica il cristallino dell’occhio viene sostituito con una lente artificiale chiamata IOL (acronimo di InterOcular Lens, cioè “lente intraoculare”). Fortunatamente ci sono alcuni trattamenti che permettono di alleviare i problemi dovuti alla disfotopsia e di convivere con questo fastidioso disturbo.

Disfotopsia e cataratta

La cataratta è un disturbo che consiste nella progressiva opacizzazione del cristallino dell’occhio, che provoca a sua volta un abbassamento delle capacità visive. La cataratta, comune soprattutto in persone di età abbastanza avanzata, viene spesso trattata per via chirurgica eliminando il cristallino danneggiato e sostituendolo con una lente artificiale IOL.

Uno studio portato avanti nel 2009 dall’équipe di medici guidata dai dottori John C. Hagan e Michael J. Kutryb ha evidenziato che i casi di disfotopsia in seguito a un intervento di cataratta sono più frequenti con IOL di tipo multifocale rispetto a quelle di tipo monofocale, nonostante le multifocali siano una soluzione tecnologicamente più avanzata.

Trattare la disfotopsia

Se in seguito a un intervento di cataratta soffri di abbagliamenti, aloni e riflessi che ti impediscono una corretta visione, la prima cosa da fare è rivolgerti immediatamente al tuo oculista di fiducia che ti ha seguito nella fase pre-operatoria: lo specialista saprà indicarti se si tratta di un fenomeno passeggero o se è necessario intervenire con un trattamento specifico.

In alcuni casi è sufficiente concedere all’occhio un po’ di tempo per riprendersi al cento per cento dall’intervento. Infatti è possibile che la sensazione di abbagliamento durante il processo di guarigione post-operatoria sia dovuta semplicemente al gonfiore della cornea causato dall’intervento. Anche il cervello, inoltre, potrebbe avere bisogno di un po’ di tempo per abituarsi alla presenza delle IOL e di conseguenza potrebbe reagire provocando sintomi riconducibili alla disfotopsia.

Occhiali

Se invece il problema persiste anche a distanza di tempo dall’operazione alla cataratta, il tuo oculista potrebbe consigliarti di indossare degli occhiali per alleviare i sintomi della disfotopsia. Se il fenomeno dell’abbagliamento a seguito di un intervento alla cataratta è abbastanza lieve, un buon paio di occhiali da rifrazione potrebbe essere sufficiente per eliminare il problema e consentirti di svolgere normalmente le tue attività quotidiane.

Parla con il tuo oculista di questa possibilità: si tratta di una soluzione decisamente poco invasiva, ma che non sempre è adeguata a tutti i casi. Eventualmente il tuo oculista ti indirizzerà da un optometrista che ti potrà aiutare a individuare le caratteristiche ideali degli occhiali per risolvere i tuoi disturbi di visione. Inoltre è possibile che ti venga indicato di indossare gli occhiali soltanto di notte o quando ti trovi in situazioni che potrebbero accentuare il problema dell’abbagliamento dovuto alla disfotopsia.

Farmaci

Se gli occhiali non dovessero essere sufficienti esistono comunque dei farmaci che possono alleviare i sintomi della disfotopsia. Per esempio molti medici consigliano l’utilizzo della pilocarpina, una sorta di gel che viene spesso utilizzato anche per ridurre la pressione oculare nei pazienti che soffrono di glaucoma. Questo tipo di farmaco provoca anche la restrizione della pupilla (miosi), riducendo di conseguenza la quantità di luce che riesce ad arrivare all’occhio e alleviando la sensazione di abbagliamento.

Naturalmente esistono delle possibili controindicazioni, che il tuo medico ti saprà illustrare nei dettagli. Tra gli effetti collaterali di questo farmaco troviamo lacrimazione, bruciore e fastidio agli occhi oppure mal di testa; inoltre un uso troppo prolungato della pilocarpina potrebbe rendere difficile la dilatazione della pupilla durante lo svolgimento delle visite oculistiche. Sarà il tuo oculista a valutare la possibilità di intervenire con trattamenti farmacologici in base alle caratteristiche del tuo caso specifico.

Intervento chirurgico

Se l’attesa, un paio di occhiali appositi e i farmaci non dovessero essere sufficienti a risolvere il tuo problema di disfotopsia esiste sempre la possibilità di sottoporti a un secondo intervento chirurgico. Naturalmente si tratta di una soluzione limitata a quei casi in cui il riverbero e l’abbagliamento arrivano a interferire con le normali attività della vita quotidiana.

L’intervento consiste in un laser di pupilloplastica, che permette di “muovere” la pupilla nel bulbo oculare oppure di renderla più piccola o più grande in modo permanente a seconda delle necessità del paziente. Rimpicciolire e riposizionare la pupilla permette di interrompere il fenomeno di abbagliamento; in alcuni casi è anche utile rendere la pupilla più rotondeggiante.

Affrontare la disfotopsia

Insomma, come vedi la disfotopsia può essere affrontata in vari modi: che si tratti di un problema momentaneo o più duraturo, con l’aiuto dei tuo oculista potrai senza dubbio trovare una soluzione adatta. L’importante è non lasciarsi sopraffare dal timore legato ai disturbi della visione, né al contrario trascurarli: rivolgersi a un medico è sempre il primo indispensabile passo per proteggere la nostra salute.