> > Condannato in primo grado a due anni di reclusione il commerciante che abband...

Condannato in primo grado a due anni di reclusione il commerciante che abbandonò il figlio a Ragusa

commerciante figlio Ragusa condannato

I fatti risalgono al 4 novembre 2020, quando un commerciante abbandonò il figlio neonato a Ragusa. L’uomo è stato condannato in primo grado.

Abbandonò il figlio neonato avuto dall’ex compagna a Ragusa: il commerciante è stato condannato in primo grado a scontare due anni di reclusione per il reato di abbandono di minore.

Condannato in primo grado a due anni di reclusione il commerciante che abbandonò il figlio a Ragusa

Il 4 novembre 2020, un commerciante ha inscenato l’abbandono e il successivo ritrovamento di un neonato davanti al suo esercizio commerciale, situato in via Saragat a Ragusa. Il piccolo era nato da poche ore e venne chiamato Vittorio Fortunato. Dopo il trasferimento d’urgenza all’Ospedale Giovanni Paolo II in condizioni critiche e l’affidamento a una famiglia fuori dal territorio provinciale, le forze dell’ordine hanno scoperto che il bimbo era figlio dello stesso commerciante. Oggi, l’uomo è stato condannato in primo grado a due anni di reclusione per il reato di abbandono di minore.

Il tribunale ha respinto la tesi della difesa secondo la quale il neonato non sarebbe mai stato abbandonato e che la messinscena dell’abbandono e del ritrovamento fosse dovuta a un comportamento irrazionale dell’uomo “dettato da una momentanea incapacità di intendere” per via di uno squilibrio psichico insorto a causa dello stress provato dopo aver scoperto che il piccolo fosse suo figlio. La scoperta, infatti, risale proprio al momento in cui l’ex compagna del commerciante lo aveva contattato dopo aver partorito per chiedergli aiuto.

La madre naturale del neonato

Un altro personaggio assai controverso nella vicenda è la madre del neonato, che si è costituita parte civile contro l’ex compagno e che intanto è stata rinviata a giudizio in un altro procedimento per concorso in abbandono di minore.

La donna, tramite il suo avvocato Angelo Iemmolo, ha chiesto l’annullamento della dichiarazione di adottabilità del bambino. A questo proposito, è intervenuta la Cassazione che ha constatato l’errore commesso dal Tribunale dei minorenni che avrebbe dovuto verificare l’esistenza o meno dei genitori naturali per piccolo prima dell’affidamento.

Entro quattro mesi, la madre naturale dovrà avere la possibilità di vedere suo figlio – che ha compiuto due anni – tramite incontri protetti. Sin dal primo momento, la donna ha dichiarato di non aver mai avuto intenzione di abbandonare il bimbo.