> > Processo UE all'Italia sul Fondo salva Stati: Gentiloni evita lo scontro con ...

Processo UE all'Italia sul Fondo salva Stati: Gentiloni evita lo scontro con Meloni

Meloni Giorgia

Giorgia Meloni è pronta a prendere la parola sul Mes durante il Consiglio europeo: la sua posizione contraria alla ratifica del Fondo salva-Stati si scontra con quella di Paolo Gentiloni

Bruxelles: ventisette sedie bollenti attorno al tavolo Ue. La premier Giorgia Meloni si è preparata al Consiglio europeo in programma per giovedì 29 e venerdì 30 giugno 2023 appuntando sulla lista nera i nomi dei suoi nuovi avversari: la Banca centrale europea e il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.

Gli attacchi a freddo

Una sfida ai vertici delle istituzioni europee, che con Bruxelles tuttavia sembra entrarci poco: dall’aspetto di un dibattito interno – e con «interno» non si fa riferimento all’Italia bensì alla specifica maggioranza –, lo scontro è stato alimentato dalla mancata ratifica del Mes da parte dell’Italia. Seduta nel banco del Governo in aula alla Camera, Meloni ha parlato così riguardo la ratifica del nuovo Fondo salva-Stati:

«Non reputo utile all’Italia alimentare una polemica interna sul Mes. L’interesse del Paese è affrontare il negoziato sulla governance europea, dove si discuta nel complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito, ce n’è una di metodo: su come si faccia a difendere l’interesse nazionale. L’interesse dell’Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le regole del patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutano nel loro complesso, nel rispetto del nostro interesse nazionale. […] Non è il momento di ratificare il Mes, mi assumerò le mie responsabilità».

Un passo indietro su Gentiloni

A margine di una conferenza stampa a Bruxelles, sul tema Mes Gentiloni aveva posto l’accento sul fatto che è «legittimo discutere su quale possa essere la funzione del Meccanismo Europeo di Stabilità nei prossimi anni», aggiungendo però che «discutere di possibili evoluzioni future non deve escludere l’importanza di ratificare quello che c’è». Nonostante ciò, il commissario europeo all’Economia si dice intenzionato a evitare qualsiasi scontro distruttivo con la premier italiana e con esso qualsiasi forma di processo.