> > Conte (M5S): “Alla sospensione risponderemo con un bagno di democrazia”

Conte (M5S): “Alla sospensione risponderemo con un bagno di democrazia”

Conte

Il presidente del M5S, Giuseppe Conte, ha commentato il clima presente all’interno del movimento e la decisione annunciata dal tribunale di Napoli.

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’attuale clima presente all’interno del movimento e alla nuova situazione scaturita dopo la decisione comunicata dal tribunale di Napoli.

M5S, incontro tra Giuseppe Conte e Vito Crimi

Il tribunale di Napoli ha annunciato la sospensione delle due delibere con le quali il Movimento 5 Stelle ha modificato il suo statuto e ha eletto Giuseppe Conte come presidente, nel mese di agosto 2021. La decisione è stata stabilita in via cautelare e, di conseguenza, risulta essere provvisoria ma, secondo quanto asserito dai giudici, la carica di leader dell’ex premier risulta essere decaduta con effetto immediato al pari dei cinque vice che erano stati nominati dal neopresidente del M5S.

In seguito alla sentenza comunicata dal tribunale di Napoli, nel pomeriggio di lunedì 7 febbraio, si è tenuto un incontrotra il presidente del M5S, Giuseppe Conte, e l’ex capo politico reggente, Vito Crimi.

Al termine della riunione, organizzata presso l’abitazione romana dell’ex premier, Vito Crimi è stato intercettato dai giornalisti e ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La nostra comunità mi sembra che si sia espressa in maniera molto chiara sul presidente Conte. Non credo che sia il problema dell’iscrizione, dei nuovi iscritti, dei sei mesi, che possano far cambiare il risultato. Quindi adesso si procederà a una nuova votazione secondo le indicazioni del giudice di Napoli”.

Conte (M5S): “Alla sospensione risponderemo con un bagno di democrazia”

Poco dopo l’incontro con Vito Crimi, Giuseppe Conte ha commentato la decisione del tribunale di Napoli, affermando: “La mia leadership del M5S si basa sulla profonda condivisione di principi e valori. È il legame politico, prima che giuridico, quindi non dipende dalle carte bollate. E lo dico consapevole di essere anche un avvocato”.

Sempre nella serata di lunedì 7 febbraio, poi, l’ex premier è stato ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7.

In questo contesto, Giuseppe Conte ha spiegato: “C’è un piano politico-sostanziale e uno giuridico-formale, che segna questa sospensione. Sospensione a cui si risponde con un bagno di democrazia. Erano già in programma delle modifiche dello statuto, si aggiungerà una ratifica da parte di tutti gli iscritti, anche quelli da meno di sei mesi, senza aspettare i tempi di un giudizio processuale. Curioso che si era sempre votato così, con il vecchio statuto, e ora viene impedita questa cosa”.

Conte su ipotesi espulsione Di Maio dal M5S: “Non è nell’orizzonte delle cose”

Nel corso della sua partecipazione al programma, Giuseppe Conte si è espresso anche in merito al comportamento messo in atto dall’ex leader del M5S e attuale ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

A questo proposito, il presidente del movimento ha dichiarato: “Prima Di Maio andava in piazza per sostenere le nostre battaglie civili, oggi per esibire una corrente e attaccare la leadership. Nella lettera di dimissioni ha scritto diversi buoni propositi per alimentare il dibattito e le idee. L’ho sentito per telefono e mi ha detto che è desideroso di esprimere idee e progetti. È vero, un passaggio difficile c’è stato ma l’interesse del Movimento viene sempre prima delle persone”.

In merito all’eventualità che Di Maio venga espulso dal M5S, poi, l’ex premier ha precisato: “Non è nell’orizzonte delle cose che Di Maio venga espulso ma è ovvio che lui – che è l’ex leader – ha delle responsabilità in più. Una leadership vera non ha mai paura del confronto sulle idee ma di fronte a un attacco così plastico, in televisione, non si può fare finta di nulla”.

Conte sul limite dei mandati del M5S

Infine, interrogato dal Lilli Gruber sui tre mandati del M5S, Giuseppe Conte ha risposto: “La discussione sul limite di mandati produce mal di pancia comprensibili. È un principio forte e un’intuizione giusta e Beppe Grillo lo ha ribadito in un post. Ma resta un principio ispiratore, che la politica non è una professione ma una vocazione. Secondo me questa regola ha un fondamento che va mantenuto, ne vorrei discutere con Grillo, ma ragionerei sul trovare qualche volta delle deroghe… Una deroga a Di Maio? Adesso non personalizziamo, a tempo debito faremo le valutazioni del caso”.