A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco continua a intrecciarsi con nuovi sviluppi giudiziari e ipotesi investigative. L’inchiesta “Clean 2”, avviata dalla Procura di Brescia per far luce su un presunto sistema di corruzione che avrebbe coinvolto magistrati e investigatori del distretto pavese, ha riacceso i riflettori su figure già legate alla vicenda originaria.
Tra queste, anche le gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine della vittima, e alcuni protagonisti delle prime indagini. Un mosaico ancora incompleto, nel quale restano da chiarire i motivi e la portata di quegli accertamenti economici che oggi tornano a far discutere.
L’intreccio tra il caso Garlasco e l’inchiesta “Clean 2”
Il nome delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi, era tornato alla ribalta già nel maggio 2025, in seguito alla presunta testimonianza di un uomo che avrebbe riferito le parole di un’anziana. Quest’ultima sosteneva di aver visto una delle sorelle gettare una borsa pesante in un canale nei pressi della casa della nonna paterna, a Tromello.
Nello stesso periodo, gli inquirenti avevano perquisito l’abitazione di Andrea Sempio, indagato nelle nuove indagini sull’omicidio di Garlasco, trovando un appunto con la scritta “Venditti gip archivia x 20.30 euro”. Il riferimento, secondo le ipotesi investigative, sarebbe a Mario Venditti, l’ex procuratore aggiunto di Pavia che nel 2017 aveva chiesto l’archiviazione per Sempio e che ora è coinvolto nella stessa inchiesta “Clean 2”.
Nelle carte figurava anche il nome del giudice Fabio Lambertucci, colui che aveva accolto la richiesta di archiviazione sette anni prima. Curiosamente, nella seconda nota del Gico di settembre i riferimenti a lui e alla famiglia Cappa risultano assenti.
Conti sotto la lente, nomi spariti: il mistero delle gemelle Cappa nel caso Garlasco
Il 30 luglio 2025 il Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Brescia avrebbe avanzato la richiesta di svolgere approfonditi controlli bancari sui conti della famiglia Cappa, composta da Ermanno, Mariarosa Poggi e dai loro figli Paola, Stefania e un fratello.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, tuttavia, in una successiva annotazione datata settembre, quei nomi non figurerebbero più. Le ragioni che avrebbero spinto la Finanza a indagare sui movimenti economici dei Cappa non sono chiare, ma la richiesta sembrerebbe inserirsi nel contesto dell’inchiesta “Clean 2” condotta dalla Procura di Brescia. Quest’ultima sta indagando su un presunto sistema di corruzione che avrebbe coinvolto anche ambienti della magistratura pavese.
Durante la trasmissione Ore 14 si è ipotizzato che l’iniziativa dei Gico potesse essere frutto di un eccesso di scrupolo investigativo, considerato il loro metodo di lavoro estremamente accurato e spesso esteso oltre i limiti dell’indagine principale.
Rimane da capire se la sparizione di quei nomi dalle carte sia dovuta a una scelta procedurale o se nasconda aspetti ancora da chiarire. Intanto, secondo alcune ipotesi, i movimenti di denaro registrati — circa 43 mila euro — sarebbero riconducibili non a pratiche corruttive, ma al pagamento in contanti di spese legali.