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Noemi Durini, il fidanzato "Era viva quando l'ho seppellita"

Noemi Durini, intercettazione del compagno Lucio

Noemi Durini era ancora viva quando il fidanzato Lucio l'ha seppellita nella campagna pugliese, coprendola con le pietre di un muretto.

Nuovi particolari emergono sull’omicidio di Noemi Durini, la 15enne uccisa a Specchia dal giovanissimo fidanzato Lucio Marzo. L’accusa ha reso nota un’intercettazione registrata durante un colloquio tra Lucio e il padre, mentre il ragazzo si trovava nell’istituto di pena per minori. Quando l’ha seppellita in campagna, coprendola con le pietre di un muretto a secco, Noemi era ancora viva. “Ma il colpo, e poi i sassi che gli davo in testa… Ma dopo che io ho fatto tutto, io ho messo le pietre ma lei cercava di muoversi. Però c’erano talmente tante pietre che non riusciva a muoversi. Quindi è morta direttamente”.

Le indagini

Le indagini sulla morte di Noemi Durini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo della compagnia di Tricase, con la collaborazione della stazione di Specchia. Gli agenti hanno arrestato il ragazzo, che ha confessato. Lucio è stato accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà e futile movente. Tra i capi di imputazione figurano anche la soppressione di cadavere, il porto abusivo di coltello, il furto in un centro commerciale, il danneggiamento di auto e le minacce. Sembra che alla base dell’omicidio ci sia stato il difficile rapporto tra Lucio e il padre. L’uomo non approvava la sua relazione con Noemi e dopo la sua morte ha tentato di convincere il figlio a dichiararsi innocente e a scaricare su altri la responsabilità dell’omicidio.

Il processo e la condanna

Lucio è stato condannato a 18 anni e 8 mesi di detenzione. “Spero che in carcere rifletta su quello che ha fatto”, ha commentato la madre di Noemi dopo la sentenza. “Non c’è soddisfazione. Mia figlia non c’è più. Mi aspettavo anche trent’anni, ma anche cinquanta o cento. Non basta una vita per un gesto come questo”