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Milano, sciopero mense "ai bimbi cibo cattivo" Sala risponde

tramezzino

A Milano al posto del classico pasto sono stati dati ai ragazzini dei tramezzini che hanno fatto scoppiare la polemica online. Sala si è scusato.

Nella giornata di lunedì 12 novembre 2018 nel milanese uno sciopero indetto dal sindacato della azienda che si occupa della ristorazione scolastica nella città meneghina, Milano Ristorazione, ha creato scompiglio. Ai ragazzini infatti al posto del classico pasto, la società in questione ha offerto dei tramezzini che, da quanto hanno scritto molte madri sui social, non sono stati graditi dai ragazzini. Sulla questione si è espresso anche il sindaco di Milano Beppe Sala che con un post su Facebook si è scusato per il disservizio.

Milano ristorazione e l’inaccettabile pasto

Dopo le segnalazioni dei figli molte madri hanno deciso di discutere la questione sui social network, sin da subito la discussione ha avuto molto eco mediatico. Infatti a molti è parso inaccettabile che a causa di uno sciopero sindacale non si offrisse ai ragazzini nelle scuole un pasto come si deve. L’azienda che detiene l’appalto della ristorazione scolastica a Milano non ha ancora parlato delle polemiche. Sta di fatto che il pasto sostitutivo non ha ricevuto apprezzamenti da nessuno.

beppe sala

Beppe Sala sulla vicenda si è espresso tramite un post su Facebook scusandosi con le mamme e soprattutto con i bambini che son stati costretti a mangiare un pasto del genere. “Molte mamme mi hanno segnalato che, in occasione di un’assemblea sindacale del personale di Milano Ristorazione, i loro bimbi in mensa hanno ricevuto un tramezzino di bassissima qualità. Hanno ragione, è una cosa inaccettabile.” Ha continuato il sindaco. “Al di là dello scusarmi, ho chiesto agli Assessori Cristina Tajani e Laura Galimberti di convocare azienda e sindacati per verificare quello che è successo”. In seguito alle segnalazioni su internet molte persone hanno iniziato una raccolta firme. Chiedendo alla azienda di scontare la quota mensile di dicembre.