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Melegatti, sfornati 500mila pandori: "Volevamo esserci"

Melegatti

Nonostante il salvataggio in extremis, la nuova Melegatti riesce a compiere un piccolo miracolo e a sfornare in tempo per Natale 500mila pandori.

Anche quest’anno gli italiani potranno avere in tavola lo storico pandoro Melegatti. “Abbiamo sfornato 500mila pezzi, è stata una corsa contro il tempo, ma volevamo comunque essere presenti per questo Natale” annuncia soddisfatto Gianluca Cazzulo, amministratore delegato dell’area commerciale dell’azienda veronese, salvata in extremis dal fallimento dopo essere stata rilevata a fine settembre 2018 dalla famiglia Spezzapria per 13,5 milioni di euro.

Melegatti fa il miracolo

“Quella di Melegatti – ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia – è stata una vicenda sofferta, arrivata a un passo dall’epilogo peggiore, e risolta grazie alla determinazione ferrea dei suoi lavoratori e alla lungimiranza di un’impresa che ha creduto nella possibilità di un miracolo”. “Il resto l’ha fatto la gente che, capito con grande sensibilità il dramma vissuto, ha voluto dare il suo contributo acquistando tantissimi di quei Pandori che hanno rischiato di non esserci più, e che mi auguro invece ci saranno sempre sulle tavole dei veneti e degli italiani” sottolinea.

Anche se i primi pandori sono stati prodotti da terzisti, tanti sono stati i clienti arrivati nello spaccio aziendale di San Giovanni Lupatoto e la nuova direzione non li ha voluti deludere. La nuova proprietà è riuscita inoltre ad essere presente in alcune catene nella grande distribuzione e nei temporary shop in centro a Verona.

Ma il vero miracolo di Natale l’hanno fatto i due lavoratori Matteo Peraro e Davide Stopazzoni, che pur senza stipendio hanno continuato ad alimentare il lievito madre. “Sono due eroi. Parliamo veramente di un tesoro e di qualcosa di unico – sottolinea infatti il presidente di Nuova Melegatti, Giacomo Spezzapria -, che forse ha anche più di 124 anni di storia, perché probabilmente esisteva già prima della fondazione della ditta, utilizzato da Domenico Melegatti nella sua prima pasticceria“.