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Matilda Borin, assolto Cangialosi: omicidio senza colpevoli

Matilda

Assolto anche in Appello Antonio Cangialosi, l'uomo accusato dell'omicidio della piccola Matilda Borin morta nel 2005 per una pressione alla schiena.

“Il fatto che dopo tredici anni non si sia potuti arrivare a un giudizio di colpevolezza sulla morte della piccola Matilda è una sconfitta personale per tutti noi che ci siamo occupati del caso e una sconfitta del sistema giustizia, ma condannare un innocente per trovare un colpevole sarebbe ancora peggio”, dichiara il sostituto procuratore generale Marcello Tatangelo, che ha chiesto e ottenuto l’assoluzione di Antonio Cangialosi dall’accusa di omicidio preterintenzionale.

Unica certezza: Matilda è morta

L’uomo era accusato dell’uccisione di Matilda Borin, la bimba di 23 mesi morta nel luglio 2005 per una lesione alla schiena. L’autopsia aveva rivelato che la piccola era deceduta a causa di gravi lesioni al fegato, a un rene e ad una costola compatibili con il tentativo di un adulto di bloccare i suoi movimenti. E’ stato sempre ipotizzato che su Matilda fosse stata quindi esercitata forte pressione sulla schiena, con una mano o più presumibilmente con un piede.

Al momento della tragedia in casa c’erano solo la madre Elena Romani e Antonio Cangialosi, all’epoca dei fatti compagno della donna. Anche la mamma di Matilda era finita a processo, poi definitivamente assolta. Elena Romani ha sempre raccontato di aver dato in braccio Matilda al compagno mentre lei usciva a stendere, perché la piccola aveva vomitato. Quando è tornata, la bambina era esanime. Ma anche Antonio Cangialosi è stato già due volte prosciolto e poi assolto nel 2016. Ora, davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Torino, il pg chiede la nuova l’assoluzione perché contro l’uomo ci sono solo “inizi non concordanti”.

Il procuratore davanti ai giudici, nel corso della requisitoria, ha spiegato infatti: “Su chi sia stato a colpire Matilda non c’è nessuna certezza. – aggiungendo però – Io mi sono fatto un’idea su chi sia il colpevole. Ma è solo un’idea. Se facessi il vostro lavoro non condannerei il signor Cangialosi”. Poi puntualizza. “Devo anche dire che se fossi stato nel processo alla Romani, non l’avrei condannata. Perché non c’è certezza”. Finora quindi l’unica certezza è che Matilda Borin è stata uccisa, ma non si sa da chi.