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Va a messa con il cane guida: ripreso duramente dal parroco

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Francesco, ragazzo ipovedente di Sesto San Giovanni, qualche giorno prima di natale si era recato in chiesa accompagnato dal cane guida. Il racconto

Francesco Gnech, un ragazzo non vedente residente a Sesto San Giovanni, qualche giorno prima di Natale è andato in chiesa accompagnato dal suo cane guida. Ma al termine della funzione il parroco della chiesa di Santo Stefano gli ha gentilmente fatto sapere che non dovrà farlo più. Perchè, ha spiegato il prelato, l’animalepur se da accompagnamento, e necessario al giovane per potersi spostare in sicurezza – disturba la funzione. Questa la storia raccontata da Francesco sulla pagina Facebook “Sesto segnalazioni”.

Il racconto di Francesco

“Domenica mattina mi reco, accompagnato da Pepe, il mio cane guida, presso la parrocchia di S. Stefano”, scrive il ragazzo. “Come abitualmente faccio, in questa come in altre chiese in cui mi capita di recarmi, mi fermo appena oltrepassato l’ingresso per essere pronto ad uscire nel caso che Pepe dovesse disturbare la funzione”. “Una cosa che può capitare”, prosegue a raccontare Francesco, “In ragione di vari eventi quale grande affollamento o presenza, non infrequente, di bambini che corrono qua e là inseguiti dai genitori”. Francesco racconta di essersi avvicinato all’altare solo al termine della funzione, per ricevere la comunione. Ed è stato solo a quel punto che il cane si è un po’ agitato. Ma sempre “Strettamente tenuto vicino alle mie gambe”, scrive il giovane.

Le parole del parroco

Che racconta però di come il fatto non fosse sfuggito agli attenti occhi del parroco. Il cui messaggio, così come viene riportato dal ragazzo, non richiede parafrasi. “Senti, il cane qui dentro non va bene per niente. Un conto se stesse tranquillo, ma se disturba la funzione non puoi portarlo dentro. Gli anziani si spaventano, devi lasciarlo fuori. Qualcuno ti accompagnerà, ma lui deve restare fuori”. Perchè, prosegue il prelato, “Ho il dovere di tutelare le persone che vengono a messa”.

Ed è stata proprio l’assenza di tatto e l’atteggiamento intransigente dimostrato dal parroco che ha portato Francesco a voler raccontare la sua storia. Una intransigenza che come purtroppo abbiamo avuto modo di constatare nel corso degli anni, non sempre si è materializzata in egual misura per altri ben più gravi problemi di sicurezza affrontati dai fedeli che hanno gravitato intorno a chiese e istituti ecclesiastici, specialmente quando bambini.

Il parroco è stato successivamente interpellato da Milano Today, a cui ha spiegato come il cane si sarebbe messo ad abbaiare spaventando le persone. Smentendo di aver richiesto al ragazzo di lasciare fuori l’animale guida, e chiedendogli invece di non portarlo al centro della navata.