> > Taranto, Giorgio muore di cancro a 15 anni: la rabbia del padre

Taranto, Giorgio muore di cancro a 15 anni: la rabbia del padre

Lo sfogo del padre del ragazzo di 15 anni morto a Taranto

Luigi Di Ponzio si sfoga su Facebook: "Qui non c'è proprio la concezione delle cure, sanno solo farci ammalare".

Giorgio Di Ponzio è morto a soli 15 anni venerdì 25 gennaio a Taranto a causa di un cancro che lo aveva colpito nel 2016. Luigi, il padre del ragazzo, su Facebook ha espresso tutta la sua rabbia dopo mesi e mesi di sofferenze e difficoltà: “Di quello che abbiamo passato in questi anni per cercare di curarlo dopo vari interventi e trattamenti potrei fare un elenco, così come elencare tutte le carenze vissute e che solo spostandoci a Bari e a Milano erano risolti”.

“Non c’è la concezione delle cure”

“Ma siamo tutti italiani? Purtroppo – scrive l’uomo – qui non c’è proprio la concezione delle cure perché sanno solo farci ammalare. Purtroppo se non facciamo niente siamo costretti a vedere i nostri figli morti e quelli che si salvano scappare lontano per un futuro”. Luigi intende andare avanti nella sua ‘battaglia’ proprio in nome di Giorgio, definito ‘guerriero’: “Fino ad ora dal 2016 al 25/01/2019 io e mia moglie eravamo impegnati a cercare di risolvere il problema o perlomeno a non fargli perdere quel sorriso di cui tutti parlano. Ora è il momento di lottare con tutte le forze, con il vostro aiuto e di chi ci tiene a riprenderci il diritto alla salute nostra e dei nostri figli”.

“Ora basta”

“Fino a ieri non ho mai parlato pubblicamente della malattia di mio figlio sia per non avere la compassione di nessuno e sia perché lui doveva sentirsi normale. Ora basta!!!” conclude Luigi. Anche la pagina Facebook dei “Genitori tarantini” ha fatto sentire il suo sostegno alla famiglia del ragazzo. “Un altro cuoricino ha smesso di battere, un’altra vita non sarà più. Giorgio, si chiamava Giorgio.Ogni volta che la luce della stanza di un bambino si spegne per sempre, lasciando un vuoto incolmabile e la vera essenza della disperazione, ci chiediamo come è possibile che esistano uomini e donne che rimangano indifferenti e, peggio ancora, politici che sono stati, di fatto, responsabili di queste morti, con le loro insane leggi. Oggi per noi è una giornata di lutto e tutta la città, domani, oltre alle fabbriche, dovrebbe fermarsi. Non dobbiamo abituarci a queste notizie, non è umano. Ciao Giorgio, perdonaci!”si legge sul social network. Nel mirino di molti utenti della rete le emissioni degli impianti industriali della città, che sarebbero alla base dei numerosi casi di tumore.