Paola Marras Nel luglio 2018 i carabinieri erano riusciti a sgominare una banda composta da 5 persone di origini albanesi, specializzati in furti e rapine in abitazioni a Fano e provincia. Le rapine in villa nella cittadina in provincia di Pesaro e Urbino però continuano, l’ultima solo il 30 gennaio 2019 via Giuglini, in zona ospedale.
Rapina in villa
A trovarsi faccia a faccia con i rapinatori una mamma con i suoi due figli che le hanno fatto da “validi bodyguard” come ammette la donna a ilrestodelcarlino.it. “Eravamo in tavernetta. Stavamo preparando la cena. Sa, una serata normale. In famiglia. Poi, a un tratto, quel rumore insolito” ricorda la signora al quotidiano.
Inizialmente si era pensato ad un problema alla caldaia. In breve tempo, però, i tre hanno capito che c’era almeno un intruso in casa. “Ho aperto la porta della tavernetta, ho capito che dietro c’era qualcuno. Mi ha chiuso dentro” spiega la donna.
Dal piano di sopra invece udivano un rumore come di frullino. Uno dei due figli è riuscito ad uscire all’esterno e, una volta rientrato in casa, si è trovato di fronte uno dei due ladri. Nel frattempo l’altro era riuscito ad aprire la porta con una spallata.
Minacciati con un cacciavite
“Tutti e tre ci siamo ritrovati con quell’uomo davanti. Ci ha puntato contro il cacciavite” aggiunge la mamma. L’incubo è durato circa quindici minuti fino a quando il ladro con il cacciavite è scappato appena il complice l’ha raggiunto, con la refurtiva portata via in una federa presa dalla camera di uno dei due figli.
“Non ti senti più a casa tua. Insomma, ti senti violato” conclude la signora, che ha fornito l’identikit del rapinatore con il cacciavite perché era a viso scoperto. “Era sulla trentina e dall’accento non sembravano” italiani, è ciò che rammenta.
