> > Sciopero dei docenti martedì 12 marzo: lezioni a rischio

Sciopero dei docenti martedì 12 marzo: lezioni a rischio

sciopero docenti 12 marzo

Indetto per martedì 12 marzo sciopero dei docenti. Il Miur fa sapere che non si assicura il regolare svolgimento delle lezioni.

Lezioni scolastiche a rischio nella giornata di martedì 12 marzo 2019, a causa di uno sciopero indetto dai sindacati Flcgil, Cisl e Uil contro il precariato nelle scuole. Una mobilitazione che fa seguito a quella andata in scena lo scorso venerdì 8 marzo, e durante la quale – fa sapere il Miur – non si potrà assicurare il regolare svolgimento delle lezioni.

Le motivazioni dello sciopero

Gli insegnanti tornano quindi a protestare, accusando le istituzioni di non aver provveduto a nuove assunzioni in sostituzione del personale docente andato in pensione. In particolare, con la protesta del 12 marzo si cercherà di “Rimuovere le criticità che mettono a rischio il nuovo anno scolastico, prevedendo una fase transitoria di immissioni in ruolo per assumere gli abilitati e i docenti di terza fascia con tre anni di servizio”. I sindacati richiedono anche che si proceda con immissioni in ruolo di tutti i posti disponibili, compresi quelli liberati da chi ha raggiunto “Quota 100”, la riduzione dei costi dei percorsi di specializzazione sul sostegno, l’incremento dei posti disponibili, e un contrasto alla regionalizzazione del reclutamento del personale.

Come sempre accade in questi casi, i docenti non saranno obbligati ad avvisare in anticipo della loro adesione allo sciopero. Motivo per il quale gli studenti saranno comunque tenuti a presentarsi in classe, a meno che non si decida di presentare una giustificazione firmata dai genitori.

Venerdì il “Global Strike for Future”

All’agitazione sindacale del personale docente ed Ata in programma martedì, seguirà venerdì 15 marzo lo “Sciopero degli studenti”, che scenderanno in piazza per protestare contro l’inerzia dei governi di fronte al cambiamento climatico. Il “Global Strike for Future”, come è stato chiamato dagli organizzatori, sarà una manifestazione nella quale gli studenti di ben 60 paesi, tra cui l’Italia, occuperanno le piazze di 500 città, chiedendo delle azioni concrete che possano salvare il pianeta dall’avanzare dei mutamenti climatici. La manifestazione sarà priva di simboli di partito, e accanto agli studenti dei licei e delle università dovrebbero marciare anche circa 3000 scienziati.

La nascita del movimento

L’idea della manifestazione nasce dopo il toccante intervento dell’attivista sedicenne Greta Thunberg alla deludente conferenza delle Nazioni Unite sul clima organizzata nel dicembre 2018 a Katowice, in Polonia. Un intervento nel quale la ragazza aveva richiamato i leader mondiali alle proprie responsabilità, accusandoli di “Proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l’unica cosa sensata sarebbe tirare il freno d’emergenza”.

La ragazza aveva proseguito accusando i politici presenti di “Non essere abbastanza maturi per dire le cose come stanno, tanto da lasciare questo fardello a noi bambini”. Un atto di accusa che terminava con l’amara constatazione che ormai “La sofferenza di molti serve a pagare il lusso di pochi”, e quindi con l’esortazione al cambiamento: “Se è impossibile trovare soluzioni all’interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema”, affermava Greta.

Dalle sue parole, e dalle sue continue manifestazioni di fronte al parlamento svedese, ha preso il via un movimento transnazionale di studenti, il Fridays for Future, che chiede giustizia climatica. Un movimento che ha portato a grosse manifestazioni nei Paesi Bassi, in Germania, in Finlandia, in Danimarca e in Australia, e che quindi con la manifestazione del 15 marzo sbarcherà anche in Italia.