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Ethiopian, la sorella di Virginia: "Avrebbe fatto la differenza nel mondo"

sorella vittima ethiopian

Virginia Chimenti era giovane ed in gamba: aveva 26 anni, parlava tre lingue e lavorava da 2 anni al World Food Programme dell'Onu.

Virginia Chimenti è una delle otto vittime italiane presenti sul Boeing di Ethiopian Airlines schiantatosi in Etiopia. La sorella maggiore Claudia, ha voluto ricordarla attraverso le pagine del Messaggero. La giovane 26enne romana aveva deciso di dedicare la sua vita a chi aveva bisogno: lavorava infatti per il World Food Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite creata per prestare soccorso, ricostruire e sviluppare i Paesi colpiti dai conflitti. La passione per il suo lavoro è visibile nei suoi profili social, dove Virginia spesso pubblicava foto dei suoi viaggi in giro per il mondo, soprattutto l’Africa.

Messaggi di cordoglio su Facebook

“Vivi è morta a 26 anni ma è come se avesse vissuto dieci vite. Era una forza motrice. Avrebbe fatto la differenza nel mondo”, dice Claudia Chimenti. E anche l’Ateneo dell’Aquila, il luogo di lavoro del padre Claudio, ha voluto esprime il suo cordoglio tramite Facebook: “Virginia Chimenti da sempre impegnata nel volontariato e interessata all’Africa e al suo sviluppo economico e sociale, dopo la maturità scientifica al liceo romano Amedeo Avogadro e la laurea a Milano e un master in Studi africani e orientali a Londra, Virginia aveva lavorato nella sede milanese di Alice for Children, per poi occuparsi del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo.

Il post prosegue: “Poliglotta, conosceva perfettamente inglese, francese e spagnolo. Da 2 anni era entrata nell’agenzia del Wfp delle Nazioni Unite, con sede a Roma, dove si occupava dei budget per i servizi logistici. La Rettrice Paola Inverardi a nome di tutto l’Ateneo esprime la sua vicinanza e dolore alla mamma Daniela e al papà Claudio”.