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Carpi, cinque arresti per traffico di migranti

Carpi, cinque arresti per traffico di migranti

I migranti venivano smistati tra l'Italia e altri Paesi dell'Unione Europea, dietro compensi superiori a 3mila euro.

Cinque arresti sono stati eseguiti in provincia di Modena, in seguito a una misura cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Bologna. I Carabinieri di Carpi hanno fermato cinque uomini accusati di associazione a delinquere finalizzata a commettere diversi reati, tra i quali compare anche l’ingresso illegale e il trasporto di cittadini stranieri sul territorio italiano e nel resto d’Europa. I migranti venivano smistati tra l’Italia, l’Austria, la Germania e la Slovenia. Per il trasporto, si apprende da Repubblica, la banda chiedeva somme a partire da 3mila euro.

La banda di trafficanti

Il gruppo era composto da sei persone: quattro italiani e due turchi. Uno degli italiani è un barista di 45 anni ed è ritenuto uno dei leader dell’associazione. Tra i capi figura anche un 39enne turco, beneficiario diretto dei profitti ricavati dalle operazioni illecite. Era lui ad avere il compito di reclutare i migranti da trasportare e di impartire ordini agli autisti e agli accompagnatori, oltre che fissare le tariffe e procurare i documenti falsi. Gli altri tre uomini arrestati, tutti originari di Carpi, ricoprivano il ruolo di autisti e accompagnatori. La Procura ha inoltre emesso un’ordinanza di custodia cautelare per altre due persone, accusate di possesso di armi e cocaina.

I viaggi dei migranti

L’operazione è stata condotta da una quarantina di militari dell’Arma, in collaborazione con il nucleo elicotteri dei Carabinieri di Forlì. Nella maggioranza dei casi, il contatto tra la banda e i migranti avveniva tramite contatto diretto con i connazionali. I trafficanti provvedevano poi a radunare chi poteva pagare nei pressi del valico greco di Kakavia. Qui venivano smistati in dormitori di fortuna nelle vicinanze del porto di Atene o di quello di Igoumenitsa, a poca distanza dal confine con l’Albania.

La banda ha organizzato almeno una dozzina di viaggi e stava per portarne a termine un altro, che avrebbe dovuto condurre in Italia circa trenta migranti a bordo di un peschereccio ormeggiato nei pressi di Cosenza, a Trebisacce. Le forze dell’ordine hanno aperto un’indagine nell’agosto 2018. A partire da quel momento, si stima che il gruppo abbia permesso l’ingresso illegale di decine di persone nell’Unione Europea. Si sarebbero inoltre verificati casi di “viaggi di ritorno“, ovvero di migranti che, da altri Paesi europei, hanno chiesto di tornare in Italia.